Scatenato da un post di Britt Gillette (Why Global Government Is Inevitable) è iniziata una discussione tra vari blog e blogger che seguo: Accelerating Future, Next Big Future, Nanodot.
La tesi di Britt Gillette (il suo blog si interessa delle interpretazioni bibliche del futuro in relazione all’innovazione tecnologica da un punto di vista cristiano) è che l’introduzione della manifattura molecolare (MM o Molecular Manifacturing) produrrà l’instaurazione di un governo globale. Michael Anissimov di Accelerating Future ha definito una stupidaggine l’affermazione che la MM sarà sviluppata entro 10 anni, sebbene concordi che l’introduzione della MM produrrà la formazione di un qualche genere di governo mondiale.
Questo ha prodotto la risposta di Brian Wang (Next Big Future) che ha puntualizzato come questa idea è già stata sostenuta in passato e ci siano seri problemi nella realizzazione di questo scenario. Il punto in cui i due concordano è che la MM provocherà una corsa allo sviluppo delle capacità tecnologiche. Dove non concordano è su come questa corsa evolverà. Brian Wang considera che ogni gruppo minore che tenti di entrare in competizione tecnologica con i grossi calibri (USA, Giappone, Cina, Russia, UK, Francia, etc.) sarà sempre in una posizione minoritaria e che i grossi calibri saranno bloccati in una competizione permanente nello sviluppare tecnologie di attacco e di difesa sempre migliori, dove chi si ferma è presto sorpassato. Anissimov sostiene invece che il timore di essere superati tecnologicamente spingerà i “grossi calibri” a estendere il loro controllo diretto su altre nazioni, in quanto il costo di un attacco di sorpresa in grado di obliterare l’avversario sarebbe molto inferiore a quello di implementare una difesa adeguata a contrastare questo attacco.
Nello scambio, a questo punto, si è introdotto anche J.Storr Hall, Presidente del Foresight Insitute, che ha preso spunto dall’affermazione di Anissimov che “le prime nanofabbriche saranno sia impressionanti, per le loro capacità esponenziali e di produzione che banali per le limitazioni al tipo di produzione possibile e i requisiti richiesti per utilizzarle (energia, materiali, abilità, etc.)”. Storr ha sostenuto che le prime nanofabbriche saranno l’equivalente dell’ENIA del 1946. Un grosso computer che necessitava di moltissimo lavoro umano per funzionare e che funzionava a malapena a causa dei continui guasti. Ci vorranno parecchie generazioni di nanofabbriche prima di ottenere dei dispositivi facili da usare ed effettivamente utili. La gente che avrà per prima le nanofabbriche sarà la stessa che ha già adesso armi nucleari e simili. Anche se qualcuno avesse a disposizione una nanofabbrica oggi, continua Storr, si troverebbe nella stessa situazione degli scienziati del 1946 che avessero a disposizione un supercalcolatore IBM Blue Gene senza software e con una interfaccia formata da un pannello con luci e interruttori (solo programmazione in binario, niente riga di comando o interfaccia grafica). Dato che la prima cosa che sarà sviluppata con la MM saranno i computer e che una Inteligenza Artificiale renderà più facile sviluppare MM avanzata, questo implica che qualsiasi gruppo tenti di usare la MM per produrre armi nanotecnologiche si troverà di fronte contromisure già pronte per questo e per altri problemi (quando dei nano-assassini saranno pronti a fluttuare nell’aria, ci saranno già dei nano-poliziotti ad aspettarli, mentre si occupano anche della salmonella e di altri batteri).
Storr sostiene che una volta prodotta la prima nanofabbrica, il limite principale sarà la quantità di progetti disponibili per produrre cose utili e per aumentare la grandezza e la specializzazione delle nanofabbriche di generazione successiva, quindi aumentando esponenzialmente la loro dimensione e ma anche la velocità di produzione. In ogni caso, una fabbrica da un miliardo di $ sarà più efficiente di una da 1 milione e una da un milione sarà più efficiente di una da 1000.
Brian Wang conclude con l’idea che ci sarà un “decollo rapido” della MM in quanto il punto difficile sarà passare dalla prova concettuale a sistemi appena utili commercialmente. Dal momento in cui una nanofabbrica potrà essere usata commercialmente in modo proficuo, il passaggio da “appena sufficiente” a “discreto” a “eccellente” sarà estremamente rapido. Il limite non sarà la costruzione dei sistemi stessi, ma la velocità con cui saremo in grado di progettare la generazione successiva.
BrittGillette.com - Why Global Government Is Inevitable
Accelerating Future » Why Global Government Is Inevitable
Next Big Future: Full Blown Nanofactory Molecular Manufacturing, Security, National Sovereignty and Law Enforcement in the Future
Accelerating Future » Response to Global Governance Post by Brian Wang
Foresight Institute » The first nanofactories
Next Big Future: What We Might Expect of Early Nanofactories
Key issues are around reduction of error rates.
Multi-staging to control errors is discussed, which is also related to J Storrs Hall comment about initial work being done with multi-stage process factories.
Next Big Future: Non-desktop Nanofactories and the Bootstrap Pathway