Lasciatemelo dire con un po' di enfasi, abbiate pazienza:
ZERO
Questo articolo di The Age: Japan's radiation disaster toll: none dead, none sick ci rivela che dopo due anni, un rapporto preliminare commissionato dalla United Nations Scientific Committee on the Effects of Atomic Radiation ad un gruppo di 80 scienziati di 18 paesi differenti arriva a questa conclusione:
"L'esposizione alle radiazioni dopo l'incidente nucleare di Fukushima-Daiichi non ha causato effetti sanitari immediati. E 'improbabile che in futuro sia possibile attribuire eventuali effetti sulla salute del pubblico e della stragrande maggioranza dei lavoratori."
"Nessun decesso o effetto acuto legato alle radiazioni sono stati osservati tra i quasi 25.000 lavoratori coinvolti sul luogo dell'incidente. Dato il piccolo numero di lavoratori molto esposti, è improbabile che i casi in eccesso di cancro alla tiroide a causa di esposizione a radiazioni siano rilevabili."Il terremoto e lo tsunami sono stati la vera catastrofe, con 10.000 morti, centinaia di migliaia di sfollati, enormi quantità di beni distrutti. Ma alla catastrofe naturale si è aggiunta una catastrofe causata dall'uomo e dalla sua stupidità: almeno 1.000 persone sono morte a causa dell'evacuazione. Il 90% di queste (quindi circa 900 persone) erano anziani oltre i 69 anni che sono stati sottoposti allo stress di una evacuazione, agli sballottamenti dello spostamento e alla durezza di dover vivere per giorni in ripari di emergenza invece della loro casa. La maggior parte di quelli evacuati da zone dove il livello di radiazioni aggiuntive non era superiore al livello naturale sarebbero stati meglio se fossero rimasti a casa loro.
Niente.
Nel frattempo, nessun titolo sui giornali per le 6.000 persone che muoiono ogni anno nelle miniere di carbone per produrre carbone, nessun titolo per le persone che vivono nelle aree dove il carbone viene prodotto e che hanno una mortalità del 10% superiore a quelle della popolazione generale. Nessun titolo che leghi i crescenti problemi economici del Giappone al fatto che è passato dall'essere un esportatore netto ad un importatore netto dopo la chiusura delle centrali nucleari e l'aumento delle importazioni di carburanti. La situazione economica giapponese, già sull'orlo del burrone a causa del grande debito pubblico, è vulnerabile e prossima al collasso senza energia abbondante e a basso costo. Ci si aspetta che 50 impianti nucleari ripartano, in Giappone, prima della fine dell'anno. 60 sono in costruzione in tutto il mondo e 300 stanno tentando di ottenere una licenza per essere costruiti. Mai così tanti dal 1980.
Fukushima è stato un avvenimento serio, ma non è la fine del dibattito sul nucleare. E si tratta di un dibattito veramente poco informato, visto che le notizie dell'impatto nullo o quasi sulla salute sono tanto trascurate.
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