Questo è il nome della tecnologia a cui sono interessati i grossi nomi dell'industria (IBM tra gli altri).
Il concetto è abbastanza semplice, all'interno della CPU viene integrata una zona formata da FPGA. L'FPGA viene programmato per eseguire parti del codice direttamente in HW, con guadagni da 10 a 1000 volte in velocità di esecuzione. QUali parti? Qui sta il trucco.
Il processore riconosce autonomamente alcune parti che potrebbero essere portate nell'FPGA, prova a codificarle nell'FPGA e compara la velocità di esecuzione normale e quella nell'FPGA. Se quella nell'FPGA è migliore, usa qualla, altrimenti no.
Questo permetterebbe al processore di adattarsi velocemente alle necessità particolari di ogni utente e dei suoi programmi. E renderebbe molto più semplice il lavoro degli sviluppatori, che non dovrebbero preoccuparsi di ottimizzare a monte il loro codice per l'HW su cui sarà eseguito.
Migliorare di uno, due o tre ordini di grandezza la velocità di esecuzione ci permetterà di mantenere la legge di Moore operativa ancora per decenni. COn tutti i vantaggi economici e scientifici che questo comporterà.
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