Tre anni fa, Salman al Awdah e altri 25 esponenti religiosi islamici sauditi emisero una fatwa che era giustificabile per i mussulmani combattere contro gli "invasori" americani in Iraq. Tra le altre cose Salman al Awdah era anche un sostenitore di Osama bin Laden e al-Qaeda e ha trascorso 5 anni in prigione in Arabia Saudita a causa delle sue simpatie.
Ma, adesso, Salman al Awdah ha cambiato idea insieme a molti dei suoi sostenitori. E questo ha prodotto polemiche nei web site che sostengono i terroristi islamici, in quanto Salman al Awdah è stato uno dei più accesi sostenitori di bin Laden tra i religiosi di alto rango dell'Arabia Saudita.
Il governo saudita ha sicuramente messo in atto pressioni per spingere i chierici a non sostenere al-Qaeda, ma il fatto che prendano piede posizioni anti al-Qaeda tra i suoi vecchi sostenitori è indicativo che il costo della jihad si fa sentire anche tra gli islamisti più accesi.
Non solo il massacro di tanti mussulmani è sempre meno giustificabile agli occhi di altri islamici e sta delegittimando l'ala estremista, ma la guerra in Iraq (e in Afghanistan) ha significato la fine della Jihad a costo zero, quando solo gli infedeli subivano gravi perdite e gli islamici decidevano come e quando colpire da basi sicure. E questo costa in vite, in denaro e in sicurezza dei sostenitori non combattenti della Jihad, che stanno riconsiderando se ne vale la pena.
Quindi, combattere non è inutile; non solo riduce il numero dei combattenti nemici, ma aumenta i loro avversari.
The Dignified Rant: Creating More Anti-Jihadis
Counter-Terrorism: Saudi Clergy Turn On Al Qaeda
Tags: jihad islamism war on terror saudi arabia al-Qaeda bin Laden
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