Kenneth J. Hayworth è un informatico e ingegnere che lavorava al Jet Propulsion Laboratory in Pasadena. Un crionicista da lungo tempo, fu ispirato dalla lettura di un articolo di Ralph Merkle, quando questo si trovava allo Xerox PARC, riguardante “Large Scale Analysis of Neural Structures.” Merkle scrisse nel 1989 che saremmo stati capaci di comprendere il funzionamento del cervello umano nel futuro prossimo (cioè più o meno oggi) attraverso l’utilizzo di microscopi elettronici, nuove metodiche di colorazione e di taglio delle sezioni del cervello e nuovi algoritmi di analisi.
Hayworth vide immediatamente che la comprensione di come funziona il cervello sarebbe stato il primo passo necessario per il mind uploading. Il suo interesse per lo sviluppo di nuovi strumenti per l’analisi della struttura neurale del cervello deriva dall’attuale carenza di informazioni sul funzionamento delle strutture di alto livello del sistema visivo dei mammiferi.
Ken, quindi, comincio a specializzarsi e a incontrare studiosi del sistema nervoso per sottoporre loro il suo progetto di sviluppo di un nuovo strumento per produrre sezioni del cervello ad alta velocità. Ogni volta l’idea venne rifiutata, oppure il professore era più interessato ad uno schiavetto da laboratorio che ad uno studente con un progetto personale. Alla fine incontrò un professore dell’a U.S.C. (University of South Carolina) che gli offrì un posto per condurre ricerche sulla visione umana. Affascinato dall’argomento accettò.
Ma dopo due anni alla scuola di specializzazione ricominciò ad interessarsi alla sua macchina per produrre sezioni ad alta velocità. Cominciò a frequentare conferenza sulle neuroscienze e a parlare della sua macchina. Fu ridicolizzato e gli fu detto “non si può fare” e fu disprezzato per concentrarsi sulla creazione di uno strumento piuttosto he sul cervello stesso. Imperterrito, Ken costruì un prototipo che dimostrò la bontà del concetto così bene da accendere l’interesse di un professore di Harward interessato ad una macchina in grado di produrre immagini della mappa neurale del cervello umano ad alta velocità.
Insieme sottoposero la richiesta di finanziamento al McKnight Endowment Fund e, con loro sorpresa, vinse un finanziamento di 200.000$ e la possibilità di lavorare al Center for Brain Science alla Harward University. Li costruirono la ATLUM (Automatic Tape-collecting Lathe Ultramicrotome), la prima macchina a essere in grado di produrre automaticamente sezioni di tessuto cerebrale sottili abbastanza da poter essere visualizzate da un microscopio elettronico e produrre immagini con la risoluzione di nanometri. Adesso non ride più nessuno. Lo sviluppo della ATLUM2 sta raggiungendo il milione di $ e Ken viene contattato da neuroscienziati di tutto il mondo che vedono l’utilità di ottenere grandi quantità di immagini ad altissima risoluzione del cervello in modo automatico e rapido per costruire una biblioteca sulla struttura neuronale del cervello.
La ATLUM2 permetterà di accelerare il lavoro di analisi della struttura neuronale del cervello e, come nel caso dell’analisi del genoma umano, più macchine potranno lavorare in parallelo producendo risultati in giorni invece che anni.
Non solo, grazie a questa macchina e ai modelli successivi, sarà possibile conoscere più approfonditamente la struttura del cervello umano in modo generico, ma sarà possibile costruire dettagliate simulazioni computerizzate di ogni singolo cervello analizzato (mind uploading); sarà possibile produrre un archivio in cui immagazzinare la struttura di un cervello per poterlo ricostruire quando la [nano]tecnologia sarà sufficientemente avanzata (fondamentale per coloro che sono stati conservati criogenicamente e in altri modi). Altri utilizzi saranno nella produzione di programmi che simulino il funzionamento di parti del cervello per applicazioni specifiche, oppure lo studio di nuovi farmaci direttamente sulle simulazioni.
Ma l’applicazione finale sarà la possibilità di un backup della mente umana che ci permetterà una immortalità in un mondo simile a Matrix.
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