Il blog Responsible Nanotechnology linka ad un articolo che riporta le parole di Michael Roukes, ricercatore presso il Kavli Nanoscience Institute del Caltech .
La convinzione di Rourke, condivisa da moltissimi altri, è che lo sviluppo della nanotecnologia "democratizzerà"(1) la medicina e molti altri campi che adesso sono appannaggio di una ristretta cerchia di esperti. La "democratizzazione" della medicina avverrà perché, come nota Rourke, stiamo iniziando a comprendere come sia i sistemi chimici che quelli biologici sono assimilabili a sistemi informatici, e quindi le soluzioni applicate ai sistemi informatici possono essere applicate anche ai sistemi chimici e biologici.
Certo le differenze di complessità tra un comune sistema informatico e un sistema biologico sono grandi, ma la Legge di Moore ci ha aiutato negli anni a superare queste differenze. Per altro, le critiche per cui i sistemi biologici sono troppo complessi per essere gestiti dai computer sono banalmente errate. Non tengono conto del fatto che già adesso la libertà di un medico di prescrivere terapie e interventi è limitata da vari fattori:
- Medicinali e strumentazione disponibile
- Tempo disponibile per ogni paziente
- Reale comprensione della patologia e dell'effetto dei farmaci
- Linee guida, protocolli terapeutici e adempimenti burocratici vari
Tutte queste limitazioni sono dovute alla limitatezza degli esseri umani e dei mezzi disponibili e delle conoscenze a loro disponibili. Un medico umano è incapace di aggiornarsi alla velocità con cui viene prodotta nuova conoscenza nel suo campo ristretto di specializzazione. Inoltre, l'utilizzo dell'informatica permetterebbe di raccogliere una mole di dati enorme, che sarebbe impossibile da elaborare fruttuosamente per i medici umani (non in un periodo sufficientemente breve, comunque). La nanotecnologia permetterà di monitorare lo stato di salute continuamente e direttamente sulla persona, e permetterà di intervenire direttamente in modo non invasivo o distruttivo per migliorare lo stato di salute e riportarlo alle condizioni ottimali. Anche senza la nanotecnologia propriamente detta, questo è un trend che è già in corso, come avevo scritto in passato a proposito del "Futuro della Medicina".
L'ultima cosa da notare è che è bello che le idee che erano fino a qualche anno fa appannaggio solo di qualche "strano" individuo (noi transumanisti) si stiano diffondendo sempre più, mano a mano che la loro realizzabilità pratica inizia ad avvicinarsi.
Responsible Nanotechnology: Democratizing Medicine
(1) Uso la parola "democratizzerà" solo perché viene usata anche da Rourke e da altri, ma mi piacciono di più le definizioni "personalizzerà" e "individualizzerà" come sono state intese nel campo dell'informatica. Questo perché non c'è un "demos" che decide con un voto, ma un popolo che decide con le scelte che i singoli individui fanno per se stessi.
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