15 luglio 2007

Un gigante di 78 cm

L'uomo-miracolo cammina ancora.

Grande notizia dalla Cina.

Magari non è il massimo della tecnologia disponibile, ma è significativo che un uomo in condizioni simili sia riuscito ad arrivare a questo traguardo. Alla faccia dei kassisti lui non era "Beyond Therapy".

07 luglio 2007

Carburante per il corpo e per la macchina

Trasformare, come si sta facendo negli USA, il grano in etanolo da mescolare nel carburante delle automobili sta iniziando ad avere effetti piuttosto importanti in giro per il mondo. In effetti, la tecnologia ha permesso di rendere il grano un bene che può andare a sostituire il petrolio come fonte di energia per l'autotrazione. Il problema è che lo può sostituire solo parzialmente e che non c'è ancora un modo per sostituire il grano come fonte di energia per l'alimentazione.

In un interessante articolo di Gioietta Kuo sul China Daily  Food vs fuel wars just beginning si discute di quello che sta avvenendo e di quello che potrebbe avvenire se si continua su questo sentiero d'azione. Gli argomenti sono simili a quelli di altri articoli simili su altre pagine web, riviste e trasmissioni televisive. Ma, finalmente,  cita qualche numero interessante:

1) 30% del grano prodotto negli USA sarà convertito in etanolo, l'anno prossimo

2) le esportazioni USA contano per il 70% del grano importato dalla maggior parte delle nazioni della Terra.

3) I primi effetti inflattivi (sui prezzi dei derivati dal grano e dei prodotti zootecnici che usano il grano come mangime)  hanno colpito inizialmente gli USA, la Cina, l'India e il Messico; quindi circa il 40% della popolazione mondiale. Solo in Cina, i prezzi della carne di maiale sono saliti del 15-20% rispetto all'anno scorso. La differenza tra Cina, India e USA è che il prezzo del cibo incide in modo molto differente sul reddito disponibile.

4) La competizione che si sta formando è tra gli 800 milioni di persone che possiedono una automobile e i 2 miliardi di persone più povere al mondo. Con la crescita del prezzo del petrolio, diventa sempre più conveniente trasformare il grano in alcool e quindi il prezzo del grano si lega direttamente al prezzo del petrolio. Se il prezzo del petrolio sale abbastanza, qualcuno resta senza cibo. E già in alcuni paesi si sono viste le prime proteste per l'aumento del prezzo dei generi alimentari (Messico, Egitto, Indonesia, Algeria, Nigeria). E in quelli in cui non si è ancora visto, aggiungo io, è perché molti generi sono venduti a prezzi politici. Il che semplicemente rimanda il problema di qualche mese o di qualche anno (come si è visto in Iran in questi giorni).

5) Difficilmente vedremo molto presto una riduzione dei sussidi per trasformare il grano in etanolo, perché gli agricoltori USA hanno un interesse a far mantenere i sussidi attuali; non potendo riceverli direttamente dallo stato, devono far ricevere il sussidio a chi trasforma il grano in etanolo, che poi sarà in grado di pagare prezzi più elevati agli agricoltori o acquistare più prodotto. Ma questo incentiva gli impianti di trasformazione a comprare tutto il grano possibile e non solo il surplus, quindi aumenta il prezzo del grano per tutti.

Un futuro tempestoso ci aspetta, ma come in molte situazioni, c'è chi si bagna, chi annega e chi impara a nuotare.

02 luglio 2007

Se non fosse che...

sostengo Rudolph Giuliani come POTUS (Presidente degli Stati Uniti)  il mio secondo favorito sarebbe Fred Thompson. Perché? Basta leggere questo.

Magari chiedo troppo, ma un ticket Giuliani - Thompson non sarebbe male. Dopo tutto, quello Reagan - Bush sr. è stato indimenticabile.

Hat Tip: The Jawa Report

Poveri islamici una minchia

Scusate il termine. Ma calza a pennello per la situazione.

Gli avvenimenti di questi giorni a Londra e a Glasgow mostrano quanto sia falsa e tendenziosa la nozione che gli islamici che si danno al terrorismo siano poveri, ignoranti e oppressi. Due degli arrestati sono islamici di origine kurda e libanese ed un'altro sarebbe giordano , che lavoravano come medici ospedalieri presso gli ospedali inglesi.

Two Terror Suspects Are Hospital Doctors |Sky News|UK News

Gente istruita che aveva un lavoro ben pagato, che in teoria doveva essere interessata a curare la gente che si rivolgeva a loro; ma, nel frattempo, si dedicava a pianificare morte, distruzione e terrore da distribuire a piene mani nei confronti di noi infedeli.

Gli attentati di Londra volevano colpire dei locali notturni frequentati da donne, mostrando la misoginia dell'ideologia e delle pulsioni che li animano. Non solo, il resoconto che da il Sunday Mail sul comportamento di questi esseri che definire umani è doloroso è veramente inquietante. Questi mostri, mentre bruciavano, continuavano ad attaccare le persone che si trovavano nel termina a calci e pugni e tentando di appiccare anche a loro il fuoco, tanto che alcuni di questi sono stati curati per le ferite e le ustioni inflitte. E mentre aggrediva le sue vittime, che cosa urlava? "It's a bomb" o "Allah" come dice l'intervista ad un facchino dell'aereoporto della ABC News.

Esemplare il comportamento di alcuni passeggeri e del personale dell'aereoporto che sono saltati addosso ad uno degli attentatori in fiamme e hanno aiutato i poliziotti a sottometterli.

28 giugno 2007

Perché alcune cose sono importanti per l'Eurabia

AlphaT pone alcuni quesiti e critiche interessanti ad alcune mie tesi in questo commento a "L'Eurabia è una strada in salita"

Molto interessante. Blog con molti spunti. Però mi permetto di dissentire su alcuni particolari.
1. Non mischierei nel discorso la prospettiva di un occidente di uomini "virtualmente immortali" perchè è una esagerazione delle possibilità di allungare man mano la vita, che probabilmente si svilupperanno gradualmente su di una scala di tempo più lunga, con probabili stumbling blocks ora non prevedibili (tipo: metti che a 140 anni il cervello sia quasi sempre irrecuperabile, non puoi sostituire i neuroni perchè cancelleresti la personalità e la memoria...), e comunque c'entra poco o niente con la geopolitica dei prossimi 50 anni.

La longevità estrema è una tecnologia che richiederà almeno una ventina di anni per dare i suoi primi frutti. Ma i primi potrebbero bastare a portarci abbastanza avanti da poter cogliere anche gli altri, mano a mano che maturano. Personalmente mi do circa il 50% di possibilità di arrivare a vivere abbastanza a lungo da poter approfittare del momento in cui i progressi della tecnologia permetteranno di raggiungere la "velocità di fuga", dopo il quale la aspettativa di vita media crescerà più velocemente di quanto si invecchi.

Però, quello che si trascura è il fatto che anche una modesto aumento della aspettativa di vita media implica un guadagno economico notevole. Statistiche alla mano, circa il 50% delle spese mediche in cui incorriamo durante tutta la vita avvengono durante l'ultimo anno di vita. Questo implica che se si ritarda di un anno la spesa di questo 50%, si può investire questo gruzzolo in attività produttive per un anno. Supponendo un modesto profitto del 3% all'anno questo implica che se la sanità italiana vale 11,5% del PIL, questo si traduce in un risparmio del 0,1275% del PIL o, meglio, in una crescita aggiuntiva del PIL dello 0,1275.% in più. Strutturale, anno dopo anno. 10 anni di aspettativa di vita in più si traducono in un 1,275% in più di crescita del PIL. Ovviamente a parità di condizioni. Non dubito che gli attuali politici troverebbero il modo di distruggere la ricchezza prodotta da un simile progresso con qualche politica "seria", "intelligente", etc. Comunque, politica a parte, non ho tenuto conto che normalmente ad ogni anno di vita media in più corrisponde un periodo di vita lavorativa in più, che somma il suo effetto al progresso di prima.

Questo fa si che una società formata da individui longevi sia economicamente molto più ricca, produttiva e stabile rispetto ad una società di individui che vivono di meno. E, nelle guerre moderne (dal 1500 ad oggi) normalmente vince chi ha più soldi in cassa e il modo di rimpiazzarli più velocemente. Negli USA si spende per il singolo soldato circa cinque volte di più rispetto a quello che si spende negli eserciti europei, e questi a loro volta spendono di più rispetto ad altri eserciti del mondo. Non stupisce che in battaglia i militari USA siano praticamente inarrestabili a causa dell'equipaggiamento di elevata qualità che hanno a disposizione, della quantità dello stesso e dell'addestramento continuo che ricevono.

2. Proprio il fatto che li tiene a galla solo il petrolio, che scarseggerà tra qualche lustro, e quindi entreranno in crisi economica, ci garantisce che, altro che essere più permeabili all'occidente, avranno caos politico e terreno fertile per i fondamentalisti. La gente vorrà emigrare in massa in Europa, quindi il problema immigrazione non va rientrando, anche se non mi aspetto la creazione di una Eurabia, milioni di immigrati contenenti migliaia di terroristi sono un problema serio.

Il caos politico ed economico è il contrario di quello che necessitano per "esportare" la jihad. Semplicemente chi è povero e muore di fame non ha tempo di combattere per Allah o qualche altro ideali, ma solo per procurarsi da mangiare e il necessario per sopravvivere. Se non lo fa muore. L'Africa è da decenni in queste condizioni e non mi pare esporti grandi movimenti rivoluzionari, terroristi o ideologici (e non gli manca la loro fetta di tiranni stupidi e sanguinari) . Al contrario, sono gli arabi disoccupati di classi sociali elevate che hanno il tempo e il denaro per studiare il Corano, gli Hadit, la Shaaria, farsi indottrinare e pensare che è una bella idea andare a fare la jihad contro chi non la pensa come loro. I principali capi ideologici sono bin Laden (figlio di un miliardario saudita di origini yemenite ), Zawahiri (figlio di una importante famiglia egiziana, che ha una laurea in medicina), gli attentatori dell'11 di Settembre del 2001 erano in gran parte studenti universitari o laureati sauditi o egiziani). Il popolo che produce più milizie e terroristi sono i palestinesi, che ricevono aiuti umanitari da 60 anni (una forma di ricchezza indiretta) e che quindi si possono permettere di fare la jihad, invece di lavorare.

Un'altro punto importante è che gli arabi e gli islamici sono il gruppo con la più elevata fertilità femminile (dopo gli africani), ma sono anche il gruppo la cui natalità sta scendendo più velocemente (direi a picco). Questo potrebbe avere un effetto disastroso sul loro futuro economico e sociale e destabilizzare le società mussulmane. Va ricordato che, sebbene ci siano periodiche campagne contro l'immoralità occidentale, contro i ricevitori TV satellitari, internet, etc. la diffusione delle idee occidentali, degli stili di vita, etc. è pervasiva. La situazione, in un certo modo, ricorda la lotta ideologica che c'è stata tra Occidente e URSS. L'unica cosa che tiene al potere i vari regimi è solo la forza dei loro apparati di sicurezza. Ma questi dipendono dal denaro. Se non puoi pagarti dei pretoriani non rimani molto al potere.


3. Non vedo perchè la natalità degli Europei dovrebbe crescere, può darsi, ma senz'altro non mi aspetto che ripopolino il Medio Oriente creando un flusso contrario. Già oggi i cristiani stanno scappando in massa!

Questa è sicuramente la previsione più difficile e possibilmente sbagliata. Ma, spesso si misura la prolificità dell'Occidente, o dell'Italia, o di un qualche grande gruppo, senza fare particolari distinzioni al loro interno. Ma se si va a vedere, come hano fatto alcuni, si nota che alcuni gruppi producono pochi figli o nessuno mentre altri ne producono molti di più. Se la media risulta bassae la si proietta nel futuro, questa mostra una catastrofe; ma se si divide la proiezione tra i due gruppi, si vede che la proiezione diventa differente; chi non fa figli diventa sempre meno importante, mentre chi ne fa in abbondanza diventa sempre più importante nel quadro generale. Ad esempio, le persone che votano a sinistra fanno meno figli di quelle che votano a destra; quindi è prevedibile che le sinistre avranno sempre maggiori difficoltà a vincere delle elezioni in Italia e che la fertilità aumenti. Se poi ci fosse una diminuzione delle tasse, la natalità decollerebbe.

Il fatto che i cristiani fuggano dal Medio Oriente è solo perché hanno una aspettativa di vita migliore in Occidente; ma in un futuro in cui il M.O. sia colpito da un crollo delle nascite, una crisi economica, sociale e culturale, mentre l'Occidente ha recuperato la sua fertilità, ha una economia in espansione ed è tornato sicuro di se potrebbe comportare l'emigrazione di molte persone verso luoghi che promettono nuove opportunità di arricchirsi; è successo molte volte nella storia dell'umanità. Si tratta di uno scenario, comunque, che si trova almeno a 40-50 anni di distanza e in mezzo ci sono decenni di progresso tecnologico che possono cambiare completamente la direzione degli avvenimenti più di una volta. Dopo la Reconquista della Spagna, sembrava che il destino volesse che gli eserciti spagnoli ed europei marciassero nel Nord Africa per riconvertirlo al cristianesimo; ma ci si mise di mezzo la scoperta delle Americhe e gli eserciti che dovevano conquistare l'Africa finirono per essere utilizzati per fare la guerra in Europa grazie all'oro che veniva dall'America del Sud. In pratica, per due secoli e mezzo l'Islam fu risparmiato dall'espansionismo europeo e lo subi solo durante il XIX secolo e solo in parte. Non mi stupirebbe che dei progressi improvvisi nella tecnologia aerospaziale o in altri campi producessero lo stesso effetto. Comunque, lo scenario più probabile è che l'Islam stia per incontrare una "Tempesta Perfetta". Il futuro prepara una crisi demografica, una economica, una sociale, culturale e politica. In una situazione del genere ci sono molti gruppi che si preparano a raccoglierne i cocci. Ma questo è un argomento per un articolo futuro.

27 giugno 2007

Laser solidi da 100KW

http://money.cnn.com/news/newsfeeds/articles/primenewswire/121811.htm
Northrop Grumman Exceeds All Demonstration Requirements for First
Building Block of Joint High Power Solid State Laser Phase 3 Program

http://advancednano.blogspot.com/2007/06/100-kw-solid-state-lasers-being.html
advanced nanotechnology: 100 KW solid state lasers being assembled

Diventa possibile, con la dimostrazione della Northrop Grumman di poter
costruire i moduli necessari industrialmente, costruire laser di dalla
potenza di 100 KW o superiori. Basta assemblare un numero sufficiente di
questi moduli da 3,3 KW che adesso possono essere prodotti in quantità.

Questo avviene solo 4 mesi dopo la costruzione del primo laser a stato
solido da 67 KW
. Altro che legge di Moore!

Questo permette di produrre laser per applicazioni militari sia
difensive che offensive; ma, anche e sopratutto, di iniziare a
sperimentare lo sviluppo su larga scala di sistemi di lancio che
utilizzino i laser come mezzo di propulsione sia per raggiungere l'orbita che per spostarsi nello spazio tra i vari pianeti.

Per delle descrizioni di questi sistemi:

advanced nanotechnology: Lasers and magnetic launch for cheap launches
within ten years


advanced nanotechnology: Use 67 kilowatt solid state lasers for Mars in
10 days

Risposte ad alcuni dubbi sulle auto elettriche

Rispondo qui alle ovvie, ma importanti e intelligenti, domande e dubbi che ciecodicolono ha posto al riguardo delle auto elettriche e dei cambiamenti introdotti dalla loro introduzione massiccia sul mercato.

1) siamo sicuri che si vada ad inquinare meno? siamo sicuri che il rendimento sia maggiore? un motore trifase ha un rendimento vicino al 100%, la rete di distribuzione ha un rendimento molto vicino al 100%, la centrale termoelettrica no! Oltre a questo, quanto e` il rendimento delle batterie che circolano? Spero che quelle a condensatori abbiano un rendimento serio...

Un motore elettrico spesso arriva al 90% di efficienza nella conversione a tutte le velocità (quindi quasi sempre) è può essere controllato in modo molto preciso. Un motore a benzina, nei casi migliori ha una efficienza del 30% e in media del 25%; un motore diesel ha una efficienza del 40%. La rete elettrica ha, probabilmente, una efficienza simile a quella dei motori elettrici (anche se non ho trovato dati in rete al riguardo mi pare una ipotesi plausibile - se non è vero segnalatemi una fonte che dica il contrario). Il rendimento energetico delle centrali termoelettriche, che usano turbine a vapore, varia dal 20% al 90%.

Quindi, a occhio e croce, nel caso dell'auto elettrica abbiamo una efficienza del 72% (90% x 90% x 90%) contro una del 25% o del 40% (che non tiene conto del fatto che il carburante delle automobili deve essere prodotto dalle raffinerie e questo richiede a sua volta energia e conta contro l'efficienza generale delle automobili a combustione interna).

Ho usato il valore più elevato di efficienza delle turbine a vapore, perché se il carico della rete può essere regolato in modo da rimanere quasi costante, diventa possibile usare le turbine a vapore quasi sempre al massimo dell'efficienza teorica.

Altro punto da tenere in considerazione è che le auto elettriche e in particolare le batterie della AltairNano permettono di recuperare una parte importante dell'energia cinetica quando si frena, cosa che un motore a combustione interna non può fare. In caso di fermata un motore elettrico si può spegnere e riaccendere senza problemi. Un motore a combustione interna continua a funzionare e a inquinare inutilmente. Il che gioca ulteriormente a favore dell'efficienza dell'auto elettrica su quella a combustione interna, in caso di utilizzo reale.

Il rendimento dei condensatori, di per sé è più elevato di quello delle batterie, in quanto per immagazzinare energia non richiedono una trasformazione chimica, ma solo l'accumulo di una carica elettrica sulla superficie del dielettrico. Le uniche perdite ci possono essere per le resistenze interne del condensatore elettrico, ma se è possibile ricaricare in 10 minuti il pacco delle batterie con 3KWh non deve essere molto elevato, altrimenti si surriscalderebbe paurosamente; ad un calcolo approssimativo si tratta di 18 K Joule al secondo o circa 6 K Calorie al secondo, pari a aumentare la temperatura di 6 litri di acqua di un grado ogni secondo). A occhio e croce, la ricarica in 10 minuti è possibile ma anche con un rendimento del 90% la batteria deve assere piuttosto calda alla fine. Nonostante tutto, sul banco di prova le hanno caricato e scaricato una per un numero di volte pari ad un utilizzo di 12 anni e ancora sta al 90% della carica e non hanno ancora finito di testarle. Dato che la batteria è il pezzo che probabilmente costa di più di tutta l'auto questo non è per nulla un male, anche se probabilmente sarà possibile comprare un'auto con una batteria minimale e poi installare altre batterie a fianco della prima per estenderne il range utile.

L'ultimo punto al riguardo è che una centrale che produce elettricità inquina di meno, molto di meno, rispetto ad un numero equivalente di motori a combustione interna, per il semplice fatto che l'emissione di gas e polveri avviene in un unico luogo, da un unico impianto, che viene monitorato da tecnici specializzati che lo fanno per lavoro.

2) costi... la gente (= la nostra società) riuscirà davvero a sostenerli?

Direi di si se lo stato non fa pasticci, cioè non si impiccia.

Il costo delle modifiche alle stazioni di servizio, alle case e ai servizi pubblici è minimo. Basta piazzare un cabinotto (tipo container) contenente gli accumulatori industriali nell'area di servizio (lontano dai depositi di benzina possibilmente ;-) ) e far arrivare un cavo elettrico dalla rete sufficiente a ricaricare gli accumulatori di notte. Installare un sistema simile nei parcheggi pubblici è semplice (sempre di un cavo parliamo, niente di complicato) e lo hanno fatto già a Londra (chi va con l'auto elettrica in centro e parcheggia può ricaricare l'auto gratis). Nulla vieta di avere simili impianti nei parcheggi dei luoghi di lavoro o negli ipermercati e simili. Anzi. Parcheggi, vai a fare la spesa e intanto l'auto si ricarica; ottimo modo per attirare la clientela.

Il costo dell'auto elettrica dovrebbe essere superiore a quello dell'auto a combustione interna, almeno all'inizio e per i modelli più piccoli, ma la differenza di costo si ripaga ripaga velocemente se uno considera il risparmio sul carburante e il fatto di poter entrare in centro senza che ti rompano le scatole con le targhe alterne e i giorni di chiusura del traffico.

D'altro canto, costa molto di più la dipendenza dal petrolio, l'inquinamento prodotto dalle auto che ci respiriamo, la manutenzione delle auto a combustione interna, etc. Se lasciamo che il parco auto a combustione interna vada incontro alla sua naturale obsolescenza e le auto nuove vengano sostituite con quelle elettriche non ci sono costi aggiuntivi importanti. Ovvio che se un Pecoraro Scanio si sveglia alla mattina e decide di mettere fuori legge in 2 anni tutto il parco macchine a combustione interna, questo comporta un costo imprevisto ed inutile, perché si è costretti a buttare rottamare una quantità enorme di automobili che funzionano perfettamente per i loro proprietari. In questo caso diventiamo tutti più poveri. D'altro canto, sarebbe un provvedimento inutile perché le auto che circolano di più sono anche quelle che vengono cambiate più frequentemente e quindi sarebbero le prime ad essere sostituite con quelle elettriche, in particolare le auto aziendali.

credo che il petrolio continuerà ad essere estratto per decine di anni. E` una risorsa molto economica e c'è tutta una industria consolidata che ne fa uso. Al massimo l'esportazione verrà gradualmente rediretta verso i paesi in via di sviluppo, cosa che per noi sarebbe di un certo vantaggio forse, ma solo supponendo di poter produrre energia elettrica con nostre risorse.

Come disse qualcuno (chi non mi ricordo) l'Età della Pietra è finita prima che finisse la pietra, l'Età del Bronzo è finita prima che finisse il Bronzo, l'Età del Petrolio finirà prima che finisca il petrolio. Nessuna di queste cose è avvenuta improvvisamente, ma tutte sono avvenute gradualmente. Mano a mano che le persone e le aziende si troveranno a dover decidere se acquistare un'auto elettrica (o una PHEV) o un'auto a combustione interna, se l'auto elettrica sarà vantaggiosa sceglieranno quella. Il prezzo del petrolio e degli altri combustibili scenderà di conseguenza. E, dato che si sostituisce il consumo di idrocarburi con il consumo di elettricità, si può usare elettricità prodotta anche con altri metodi (nucleare, idroelettrico, solare, eolico, etc.) se il prezzo del petrolio è troppo alto. La stessa tecnologia che rende praticabile l'auto elettrica rende anche praticabile la produzione industriale di elettricità solare ed eolica, che sono sorgenti incostanti, sia regolando il consumo a valle (caricando più o meno velocemente le automobili), sia regolando l'accumulo di energia a monte (caricando degli accumulatori industriali se l'energia prodotta non viene immediatamente immesse in rete).

Al massimo calerà il prezzo del petrolio ma i finanziamenti al terrorismo continueranno ad affluire;

Può essere, ma i regimi che si basano sul petrolio vedranno diminuire di molto la loro importanza economica e quindi la possibilità di ricattare i paesi che si riforniscono da loro. Inoltre, mentre la loro base economica si ridurrebbe, e con essa il loro potere di controllo sulla popolazione, si ridurrebbe anche la loro possibilità di finanziare il terrorismo. Per fare i terroristi ci vogliono un mucchio di soldi, per questo quei gruppi si danno molto velocemente alle rapine, al traffico di droga, di armi, etc. Si tratta di una necessità. Nel nostro caso, se gli arabi avessero la metà dei soldi che hanno adesso a disposizione, tolte le spese per vivere, gli resterebbe ben poco per continuare a rompere le scatole. Possono ancora avere le loro idee, ma senza denaro non possono agire. Qualcuno ha visto terroristi ispirati a ideologie africane? Io no, perché tutta l'Africa a sud del Sahara non ha soldi. Gli stessi iraniani, fino alla fine degli anni '90 erano molto più tranquilli proprio perché non avevano il reddito petrolifero che hanno adesso. Gli eserciti costano, i soldati mangiano tutti i giorni, le armi costano, in particolare se le devi comprare da qualcun'altro.

5) E poi l'energia elettrica come la produciamo? Col metano? Col carbone? Con l'uranio? Temo che non vedremo seri vantaggi economici finché non potremo produrla autonomamente;

Questo dipende da noi e dalle scelte che vogliamo fare. Certo che, se uno vuole mangiare solo caviale e champagne, è normale che abbia un elevato costo della vita e non abbia i soldi per riparare il tetto. E lo stesso vale per noi italiani che, non volendo le centrali nucleari, ne quelle a carbone, ne quelle eoliche, ne tutto il resto, siamo costretti a comprare dai paesi confinanti e sperare che loro continuino ad avere energia in eccesso da venderci.

L'ultima cosa da dire, è che ritengo che il passaggio da auto a combustione interna ad auto elettriche sarà graduale e passerà per l'adozione delle PHEV (Plug In Hybrid Electric Veicles), che mescolano un motore a combustione interna che ricarica le batterie di un'auto elettrica. In questo modo per i piccoli spostamenti quotidiani si usa il motore elettrico e la batteria, mentre per i viaggi più lunghi si usa anche il motore a combustione interna se non si trova un modo per ricaricarsi direttamente con l'elettricità.

Vorrei che la mia prossima auto fosse elettrica, ma temo che non lo sarà e temo che non lo sarà nemmeno quella dopo.

Se la prossima la cambi nel 2010 la possibilità di averne una ad un costo abbordabile non è proprio piccola. The Energy Blog e Green Car Congress hanno parecchi più informazioni sulla materie e molte delle cose che ho scritto e che sembrano fantascienza sono già in produzione o pronte per la produzione o stanno passando dal progetto alla produzione. Quest'ultimo è particolarmente interessante, dato che dimostra che negli USA la cosa la prendono molto sul serio. Green Car Congress: Opinion: Introducing the Cash-Back Plug-In Concept

26 giugno 2007

Gli sconosciuti vantaggi delle auto elettriche

Le auto elettriche che stanno iniziando a venire commercializzate hanno la possibilità di cambiare, in meglio, l'economia delle nostre nazioni. Vediamo di elencare i motivi principali:

  1. Le auto elettriche richiedono molta meno energia per muoversi, dato che il motore elettrico è molto più efficiente del motore a combustione interna; inoltre la costruzione di un'auto elettrica richiede molte meno parti che possono guastarsi, e quindi molta meno manutenzione e riparazioni. La vita media sarà molto elevata e probabilmente le batterie dureranno più del resto dell'auto (quelle della AltairNano dureranno almeno 12 anni, ma le stanno ancora testando e quindi potrebbero avere una vita ben superiore). In breve, sebbene costeranno inizialmente di più da comprare, il costo sarà ammortizzabile facilmente risparmiando sull'energia e sulle manutenzioni.
  2. Ovviamente inquinano molto di meno, perché si concentra l'emissione in un unico luogo: la centrale elettrica. E questo impianto può essere reso molto meno inquinante di tutti i motori a combustione interna che sostituisce, anche mettendo in conto l'energia perduta nelle varie fasi di produzione, conversione, trasporto sulla rete elettrica, etc.
  3. La struttura per distribuire l'elettricità esiste già (duh!) e non serve costruire nuove strutture. Basta mettere nei distributori di benzina attuali una cabina con degli accumulatori con la stessa tecnologia usata nelle automobili e quella accumula energia durante la notte (quando costa poco) per restituirla nei "pieni" della giornata. Inoltre, con questa tecnologia, dato che l'auto la si ricarica nel 90% dei casi a casa o al lavoro (dove rimane parcheggiata per ore consecutive), il numero dei distributori dovrebbe essere molto ridotto rispetto ad oggi.
  4. Una volta implementato questa tecnologia in un gran numero di automobili, diventa possibile e vantaggioso poter collegare l'auto ad un caricabatterie intelligente che comunichi con la rete elettrica. In questo modo è possibile che il controllore della rete elettrica gestisca il consumo sulla rete dando priorità alla carica delle auto con le batterie più scariche e dicendo alle altre di attendere, a seconda del carico della rete, e facendo pagare tariffe differenti a seconda del carico della rete (di più di giorno, durante gli orari di punta, di meno di notte, etc.). Ma non ci si ferma qui. Nulla vieta che il nostro caricabatterie intelligente possa, se richiesto dalla rete, pompare energia in rete attingendola dalla sua batteria e facendosi pagare per il servizio. Un'automobile non potrebbe fare molto, ma milioni di automobili collegate alla rete si; e le automobili stanno ferme parcheggiate almeno 22 ore al giorno (in media).
  5. Un vantaggio indiretto di tutto questo schema è quello di poter mantenere molto più stabile di adesso il carico della rete e quindi di favorire l'utilizzo di centrali elettriche a carbone o nucleari che, per progetto, devono produrre una quantità di energia elettrica costante. Adesso, per gestire i picchi di consumo o di produzione (eolico, solare) si utilizzano impianti a gas o a olio combustibile, che possono essere accesi e spenti e regolati, ma che sono molto più costosi ed inefficienti, oppure si utilizza l'energia in eccesso per pompare acqua dai bacini idroelettrici a valle verso quelli a monte, per poi scaricarla durante il giorno. In breve, questo significa un costo minore per l'energia elettrica prodotta da centrali a carbone e nucleari e una maggiore possibilità di sfruttare economicamente l'energia eolica e solare (perché adesso devono essere accoppiati tanti KWh di solare o eolico con altrettanti generati a gas per compensare le fluttuazioni di produzione).
  6. Avendo un'auto che ha una batteria in grado di immagazzinare energia elettrica, permette ad una abitazione di poter rimanere temporaneamente senza energia elettrica, in caso di un black-out; sembra una stupidaggine, ma in un periodo di sovrautilizzo della rete elettrica, farebbe comodo poter sconnettere, a turno, alcune utenze per un breve periodo.
  7. Se l'automobile di cui si parla non è puramente elettrica, ma ha anche un motore a combustione interna usato per generare elettricità per i viaggi più lunghi, diventa possibile usare il motore dell'auto per produrre energia elettrica da immettere in rete (in casi di vera emergenza) e per far funzionare gli elettrodomestici di casa in caso di black-out prolungato, oppure in zone dove non arriva la rete elettrica.
In ogni caso, se questa tecnologia dovesse prendere piede, il consumo di petrolio crollerebbe, e con esso la dipendenza dell'Occidente nei confronti del Medio Oriente; fine del finanziamento ai terroristi, satrapi e regimi vari del Medio Oriente e del denaro che sostiene la Da'Wa (la predicazione del Corano, con la parola e la spada) in tutto il mondo.

24 giugno 2007

Maometto brucerà in effige questa sera.

Scopro oggi che anche i danesi hanno la tradizione di bruciare le streghe o "a vecia", in effige, durante le feste. Solo che invece che in inverno, loro lo fanno in estate.

Quest'anno, tanto per cambiare, però, un gruppo di danesi ha deciso di bruciare Maometto in effige per esorcizzare il male e la cattiva sorte. Non che quello vero non stia bruciando all'Inferno (se esiste) già adesso dato quello che ha fatto in vita, ma concordo con il fatto che gli aderenti alle religioni animiste tradizionali e al wicca non sono certo un problema tanto grande da meritare di essere bruciati in effige.

Bisognerebbe organizzare qualche cosa del genere in Italia, magari da parte di quelli della Lega, annunciando i motivi per cui deve bruciare:

1) Per aver fatto violentato una bambina di 9 anni

2) Per aver violentato innumerevoli donne

3) Per aver ucciso innumerevoli uomini e donne

4) Per aver torturato innumerevoli persone

5) Per aver ridotto in schiavitù uomini e donne per venderli e ricavarne profitto

6) Per aver portato il dissenso sulla terra

7) Per aver insegnato che dire il falso è giusto

8) Per aver promosso la jihad contro tutti coloro che non lo accettavano

9) Per aver portato via la moglie al suo figlio adottivo

10) per aver mentito dicendo di essere un profeta

Mi fermo qui, perché l'elenco sarebbe lungo. 

Hat tip to: Gates of Vienna: The Midsummer Burning of Mohammed

Un laser molto versatile

Versatile New Laser May Change Surgery, Metallurgy and More

Si tratta dei laser in grado di emettere impulsi nell'ordine dei femtosecondi. L'impulso laser è così breve che non c'è possibilità di conduzione del calore, e quindi non è possibile danneggiare il materiale circostante, mentre nello stesso tempo si sottopone il bersaglio ad una grande quantità di energia concentrata.

Non che i laser a impulsi ultracorti siano una novità, ma fino ad oggi erano necessari macchinari ingombranti e costosi. Oggi, grazie ai progressi tecnologici è possibile ottenere gli stessi risultati con una macchina non più grande di un tostapane.

Le applicazioni possibili sono innumerevoli, dal taglio dei metalli alla chirurgia estetica alla cura dei tumori e molto altro ancora. Ma, la cosa più importante, è che tutto questo può essere fatto con la stessa macchina. Quello che cambia è il software che la controlla. Se vuoi tagliare una lastra di metallo, si carica il software apposito, se si vuole operare un occhio si carica un altro software.

"La strada" troverà le applicazioni inaspettate non appena questa invenzione sarà sufficientemente diffusa.

Robot che raccolgono le arance

In California, l'associazione degli agricoltori che producono arance California Citrus Research Board sta finanziando lo sviluppo di un robot (o emglio due robot) che si occupino di raccogliere le arance al posto della manodopera umana. Per gli agricoltori l'incertezza di non trovare manodopera o di trovarla a prezzi eccessivi è troppo elevato da gestire, mentre di un robot si può prevedere il costo e la produttività fin dall'inizio.

La Vision Robotics ha l'incarico di sviluppare la coppia di robot (uno per localizzare e valutare le arance da raccogliere, l'altro per raccoglierle). Già sono stati investiti un milione di $ e le previsioni sono che per ottenere il prodotto finito ne serviranno almeno 5. Il problema è principalmente software: scrivere un programma in grado di  capire la differenza tra una arancia buona e una cattiva. Le previsioni della Visio Robotics sono che il prototipo del robot scout sarà disponibile l'anno prossimo, con il raccoglitore pronto entro altri due o tre anni.

Hat Tip to:  Wired: Farms Fund Robots to Replace Migrant Fruit Pickers

E in Italia? Robot per raccogliere le arance, le mele, le pere, etc. Con il nostro costo del lavoro saremmo i primi a guadagnare da questo genere di innovazioni.

21 giugno 2007

Nvidia Tesla e il supercomputer desktop

Nvidia expands into high-performance chips | InfoWorld | News | 2007-06-20 | By Robert Mullins, IDG News Service

NVIDIA Tesla: GPU G80 per elaborazioni GPGPU - Hardware Upgrade - Il sito italiano sulla tecnologia - www.hwupgrade.it

7500 $ per un sistema da 2 GFLOPS non è male, sopratutto se si considera che solo quest'anno per ottenere costi sostanzialemnte inferiori bisognava investire quantità di denaro considerevoli (milioni di $). Questo tipo di workstation, invece, permette anche alle piccole aziende o a professionisti di partire piccoli e crescere mano a mano che l'investimento iniziale produce dei frutti.

Ma sopratutto, queste workstation permettono di aumentare la velocità di esecuzione di specifiche applicazioni in vari campi scintifici e tecnologici (non in tutte le applicazioni, ma solo in alcune famiglie di apploicazioni massicciamente parallelizzabili).

Ad esempio, la simulazione dei neuroni viene accellerate di 100 volte. La dinamica molecolare di 240 volte. La simulazione delle nuvole nell'atmosfera di 50 volte.

Tutto questo ha implicazioni fondamentali nel passo di sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica. Quello che prima richiedeva un'ora di lavoro adesso richiede 30 secondi, un minuto o 3 minuti. Questo significa che si possono testare molte più soluzioni nello stesso tempo, e quindi produrre risultati in tempi molto inferiori. Un MRI processing 40x implica che siamo al livello di poter creare un video in tempo reale del funzionamento del corpo umano e testare in tempo reale cosa succede se lo manipoliamo (applichiamo un farmaco, una terapia fisica, o altro).

E con un fenomenale aumento di 240 volte delle prestazioni nella dinamica molecolare, la ricerca sulle nanotecnologie ha la possibilità di accellerare in modo inaspettato. 240X significa che quello che richiedeva 10 giorni adesso si può fare in una sola ora ad un costo accessibile quasi a tutti. Ed è questo il punto importante, forse anche più dell'aumento delle prestazioni. Il costo è talmente basso (e non può far altro che diminuire ulteriormente) che permette ad un gran numero di persone interessate nello sviluppo di investire in questi campi e produrre risultati. Piccoli? grandi? non importa. Ogni risultato migliora la nostra conoscenza in questi campi e ci porta più vicini a soluzioni innovative.

20 giugno 2007

Donne shockanti, auto elettriche, ultracondensatori nanotecnologici e superconduttori

Per prima cosa, una interessante e felice notizia: la Phoenix Motorcars ha finalmente mostrato i primi modelli di un'auto completamente elettrica che utilizza le batterie a ultracondensatori sviluppate dalla Altairnano e che sarà disponibile in volumi (6000 unità) dal 2008. Ne da notizia  Futuro prossimo in Vicina l'era dei trasporti elettrici grazie alla Phoenix

Personalmente non credo che sia possibile passare direttamente ed in massa dalle auto con motore a combustione interna ad auto solamente elettriche. Non esiste ancora l'infrastruttura necessaria per tutti quei mezzi. Il che rende le auto elettriche utili solo per essere usate all'interno di zone ristrette e quando è possibile ritornare sempre alla base per ricaricarsi.

L'immediato futuro è delle PHEV, che permettono di usare un motore elettrico con batterie ricaricate dalla rete domestica nei normali spostamenti di tutti i giorni, ma che permettono di usare un motore a combustione interna per ricaricare le batterie nel caso serva una autonomia maggiore oppure ci si trovi in una zona senza accesso alla rete elettrica. Va aggiunto che c'è una differenza pratica importante nel fare rifornimento in pochi secondi travasando un liquido che richiede un semplice contenitore (la classica tanica di benzina) o in 10 minuti (come avviene per il modello della Phoenix presentato) o in varie ore (come avviene per i modelli di PHEV o EV che usano batterie al Litio o di altro genere.

Altre notizie recenti affermano che la Altairnano e la Phoenix stanno equipaggiando una rete di distributori in California con delle stazioni di ricarica veloce per le loro auto. Questo permetterà alla Altairnano di sviluppare un mercato parallelo per gli ultracondensatori che produce: non solo all'interno delle automobili, ma anche alle stazioni di servizio per immagazzinare durante la notte, quando costa meno, l'energia elettrica che sarà usata per ricaricare le automobili elettriche (trasferire 35 KWh in 10 minuti non è esattamente una cosa banale per la rete elettrica cittadina).

Ma la notizia successiva riguarda proprio questo aspetto: la trasmissione dell'energia elettrica attraverso superconduttori di seconda generazine. In questo post di Gizmag, la American Semiconductors annuncia di aver ottenuto risultati significativi e di stare aumentando la produzione dei suoi cavi superconduttori per applicazioni commerciali. Il procedimento è proprietario, ma a basso costo e permette di sostituire i cavi di rame (molto costoso) con cavi superconduttori molto più sottili o, volendo, sostituirli con cavi superconduttori di dimensioni simili ma in grado di sostenere una corrente molto superiore. L'effetto di una ampia adozione di questa tecnologia è che linee elettriche costeranno molto meno, saranno molto più affidabili e ridondanti, occuperanno molto meno spazio, e potranno trasportare molta più energia elettrica.

Ma, immagino, vi state ancora domandando che cosa centra con tutto questo una donna shockante? Be' oltre ad essere bella, questa ragazza è in grado di dare uno shock elettrico molto potente. Un paio di calzature alla moda, che hanno la possibilità di trasmettere dalla punta una singola scarica elettrica da 100.000 Volts, sono sicuramente un must per la donna che non deve chiedere mai aiuto!!!

Il commento della creatrice di moda che ha sviluppato queste scarpe ed altro:

“I believe this type of capability is a dream of many women and it is my intention to bring it to market,”

“These shoes were designed to transform the self-perception of the wearer. The act of donning these shoes and the matching necklace is comparable to the ritual of wearing a mask; once they are on, they empower the wearer to express her hidden powerful personality.

The scenario of use is any day or event in which the wearer wants to feel in control, displaying power with irony and style and using it only in case of a real emergency.

I've designed many such wearables,” said Simona. “I have a full range of these wearable dream technologies waiting for the right opportunity.” Simona is seeking the right business partners to make this come true. Interested parties can write to Simona here.

19 giugno 2007

Misurare l'invecchiamento con i biomarkers (e la metformina)

Da Ouroboros leggo questo interessante post al riguardo.

Per determinare se un medicinale è efficace nel rallentare, bloccare o invertire gli effetti dell'invecchiamento, fino ad ora l'unico modo era di misurare la vita dei soggetti studiati (uomini, topi, moscerini, lieviti, etc.); cosa che richiede parecchio tempo, in particolare per umani e topi. Due ricercatori (Spindler and Mote) hanno condotto uno studio per sviluppare un approccio che usi i biomarkers per determinare se un medicinale ha effetto sull'invecchiamento. Questo permette sia di verificare più biomarkers contemporaneamente, di modo da limitare la possibilità che un singolo markers dia indicazioni errate a causa di variazioni individuali dei soggetti (ad esempio, la densità delle ossa), ma anche di misurare quantitativamente l'effetto (e.g. il medicinale A produce un effetto 1x, 2x, 3x rispetto al medicinale B).

Questo approccio può accellerare di molto la velocità con cui si possono testare gli effetti di sostanze nuove o vecchie e quindi produrre un incremento delle informazioni necessarie a sviluppare una terapia anti-invecchiamento efficace.

Se anche le terapie anti invecchiamento trovate nei prossimi anni estendessero la vita media e la vita produttiva di pochi anni, questo permetterebbe di ridurre la spesa sanitaria e sociale e avvicinerebbe moltissime persone alla possibilità di usufruire delle terapie longeviste che saranno sviluppate negli anni successivi.

13 giugno 2007

La Tassa T3: un guanto di sfida

Un guanto di sfida per coloro che affermano che il riscaldamento globale è causato dalla CO2, in particolare quella prodotta dall'uomo.
In "The T3 Tax: Laying Down the Gauntlet" Geoffrey Allan Plauche sul Mises Economic Blog segnala questa proposta dell' economista Ross McKitrick, che con Steve McIntyre fu uno dei maggiori responsabili nello screditare il grafico dell'Hockey Stick di Michael Mann.

La proposta è relativamente semplice ed è illustrata in questo articolo dal titolo Call their tax: perché, invece di legare una tassa al livello di CO2 nell'atmosfera non si lega una tessa alla temperatura dell'atmosfera, in particolare alla temperatura della troposfera sopra l'equatore?

Questo dovrebbe soddisfare sia chi crede che la CO2 sia la causa del riscaldamento, sia chi non lo crede. Se la CO2 è la causa, la temperatura della troposfera sopra l'Equatore deve salire di molto. Se la CO2 non è la causa, la temperatura della troposfera sopra l'equatore non salirà molto e potrebbe pure scendere.

Questo darebbe un incentivo a chi deve costruire un impianto che emette CO2 a prevedere i livelli di CO2 e se questi producono un innalzamento della temperatura. Questo spingerebbe gli investitori a investire in previsioni affidabili, perché una corretta stima del clima futuro sarebbe vantaggiosa. Ma, anche, aumenterebbe la concorrenza tra i climatologi nel produrre modelli sempre più affidabili, perché ne avrebbero un vantaggio economico loro stessi, e chi fallisse in questo verrebbe punito economicamente.

Possibilità che venga implementato questo piano? Zero.

I veri credenti del riscaldamento globale antropologico non sono interessati ai fatti del clima, ma a far progredire la loro agenda di controllo globale sull'economia mondiale (infatti la maggioranza sono ex-comunisti, statalisti e burocrati di varia natura).

08 giugno 2007

Bouvette statalista

Sento la notizia solopochi secondi fa, da Studio Aperto su Italia 1.

I senatori devono fare una protesta per ottenere che il gelato  sia disponibile alla bouvette del Senato della Repubblica. Quale più grande dimostrazione del fatto che lo statalismo è fallimentare, del fatto che un'ala del Parlamento non disponga di una merce così comune per noi poveri mortali?

Un passo verso una memoria viva e funzionante


A Step Toward a Living, Learning Memory Chip: Scientific American

In questo articolo di Scientific American viene data la notizia che
ricercatori dell'Università di Tel Aviv sono stati in grado di
impiantare delle rudimentali memorie funzionanti in una rete di neuroni
coltivata in laboratorio.

Una tecnologia simile, ma molto più sofisticata potrebbe impiantare,
come nei fumetti, false memorie in una persona, oppure renderebbe
possibile produrre copie dello stesso cervello biologico, per chi
preferisce che il suo upload sia su substrato biologico e non elettronico.

Generazioni hi.tech


PI: Coltivano generazioni di neonati hi-tech

A quanto pare, l'età media di esposizione alla tecnologia avanzata cala,
ma cala anche il numero di ore dedicato ai gadget ultra-tecnologici.

Questo, IMHO, implica che i gadget sono sempre più cose "normali", usati
per scopi produttivi e non cose "straordinarie" da ammirare.

Mobile-ITX: una motherboard quasi impiantabile

La battuta è di Zonk di Slashdot che ha colto il punto interessante.


PI: Mobile-ITX, un PC che sembra una carta di credito

La Mobile-ITX non ha ancora le dimensioni adatte per essere il primo PC
impiantabile nel corpo umano, ma ci siamo quasi. Le dimensioni sono di
7,5 x 4,5 centimetri.
Mancano una o due generazioni per arrivare a quel punto.
Se dimezziamo le dimensioni del Mobile-ITX arriviamo a 4,5 x 3,75 cm
(circa un defibrillatore o un pacemaker impiantabile); e se le
dimezziamo ancora arriviamo a 3,75 x 2,25 cm


> "VIA CEO Wenchi Chen revealed a business card-sized motherboard
> billed as the 'world's first industry-standard form-factor for
> PC/phone convergence,' at Computex this week. The mobile-ITX" board
> measures 3 x 1.8 inches. It's half the size of pico-ITX, which was
> half the size of nano-ITX, which, in turn, was half-the size of
> mini-ITX — which was already small. It's not clear whether VIA will
> make these tiny motherboards available to end users, or if they will
> only be sold directly to device makers, but generally all of VIA's
> tiny motherboard formats have spread around to other suppliers and
> become widely available."

Se Mini-ITX è stata introdotta nel marzo 2001 e commercializzata
nell'aprile 2002, Nano-ITX è stata proposta nel marzo 2003 e
implementata alla fine del 2005, e Pico-ITX è stata proposta a gennaio
2007 e mostrata a marzo 2007.
Adesso siamo in giugno e VIA mostra la Mobile-ITX che è già
pre-ordinabile per chi fosse interessato a comprarla.

Volendo essere ottimisti, ma non troppo, si può pensare che la prossima
generazione sarà disponibile alla fine del 2008 e quella successiva alla
fine del 2009 inizi del 2010.

06 giugno 2007

Prime interfacce neurali?

Be', quasi ci siamo.
Usano sia impulsi elettrici del cervello che neuromuscolari, ma è
possibile codificare fino a undici comandi differenti, con questo
modello. Il tempo di "addestramento" per imparare ad usare questo
dispositivo è di appena due minuti.

Dovrebbe arrivare sul mercato entro la fine dell'anno con un prezzo di
circa 300$.


Legit Reviews - CeBIT 2007 - OCZ's Neural Impulse Actuator - CeBIT 2007
Highlights - The Neural Impulse Actuator

Microdisplay in arrivo

Da Gizmag la notizia che dei microdisplay stanno per entrare in
commercializzazione. La qualità dei display prodotti è pari a quella di
uno schermo di 30 pollici di diagonale a e metri di distanza. L'impianto
di produzione è in grado di arrivare fino a 10 milioni di pezzi all'anno.


Video sunnies are on their way: MED's miniature eye-screens are now
ready for mass-production. - gizmag Article


Quale sarà l'azienda che userà per prima questo componente per produrre
dei microvisori e introdurli sul mercato di massa?

17 maggio 2007

Il Lusso del Ricco è la Necessità del Povero

Spesso succede proprio questo: quello che nasce come un oggetto di lusso per ricchi diventa un oggetto necessario ai poveri. Ma non come status symbol.
A Kerala (in India) i pescatori grazie all'uso del cellulare riescono a guadagnare il 30% in più rispetto a prima e ripagano l'investimento in due o tre mesi.
La comunicazione permette un migliore flusso delle informazioni e quindi il pesce non venduto passa dal 6% allo 0%, il profitto dei pescatori è salito (in media) dell'8% e il prezzo per i consumatori è sceso del 4% (il che significa, per i consumatori locali, un surplus di 20 rupie per persona ogni mese, pari ad un incremento del reddito del 2%). Non solo, l'uso del cellulare ha fatto aumentare del 6% il numero delle persone che frequentavano programmi educativi e del 5% la probabilità di accedere ai servizi sanitari per i malati).

Qui l'articolo originale
The Visible Hand(set): Mobile Phones and Market Performance in South Indian Fisheries

Hat Tip : Mapping Strategy , Communications ,

14 aprile 2007

Il futuro della medicina

Come prevedeva James Hughes in un articolo per BetterHumans (e tradotto da me per Estropico) di alcuni anni fa, la medicina sta per essere rivoluzionata dal progresso tecnologico in campi differenti come l'elettronica, i computer, la programmazione, la microfluidica e altri ancora. Questo perché abbassandosi i costi correlati alla tecnologia utilizzata e migliorando le prestazioni della stessa tecnologia, le persone comuni diventano sempre meno dipendenti dai medici per la diagnosi e la cura delle loro malattie e condizioni.

In questo post, Estropico riprende un articolo del "Journal of American Physicians and Surgeons" intitolato "Revolutionizing 21st Century Medicine with Consumer-based Diagnostics
and the Internet" (PDF originale qui) che prende in esame i progressi della diagnostica e la differenza tra un sistema regolato (la medicina umana) e uno non regolato (la medicina veterinaria).

Non sorprende che un veterinario possa fare molto di più per un animale di quanto possa fare un medico. Il sistema è molto meno regolato e i veterinari sono esposti al mercato e quindi ricompensati per il loro lavoro in dipendenza della qualità e quantità del prodotto e del servizio che forniscono.

Robinson, l'autore dell'articolo, afferma che l'industria dei laboratori clinici ha un giro di affari di 100 miliardi di $ all'anno ed è il più grande e potente monopolio (di fatto) della storia dell'umanità: "This is the most powerful and highly paid monopoly in human history—now demanding 17 percent of the entire annual gross domestic product of the United States in return for its services." Il 17% del PIL USA è circa 4 volte la percentuale del PIL USA dedicato alla difesa.

Rompere questo monopolio e rendere il consumatore re del mercato della diagnostica significa migliorare ed estendere la vita media delle persone e liberare decine di miliardi di $ ogni anno per lo sviluppo economico e la ricerca scientifica e tecnologica. E ridurre il potere delle oligarchie statali di controllare la vita dei cittadini.

13 aprile 2007

Visualizzazione pentadimensionale (fertilità nel tempo)

Mapping Strategy riporta l'esistenza di questo interessantissimo strumento di visualizzazione dei trend di Google: GapMinder.
Permette di visualizzare l'andamento nel tempo, con una semplice animazione di alcune interessanti variabili.
Mapping Strategy riporta, in particolare, la relazione tra Aspettativa di Vita e Reddito, nel tempo dei vari paesi e aree mondiali.

Quello che ci interessa di più, comunque, è la relazione tra fertilità femminile (numero di figli per donna) e l'aspettativa di vita media della popolazione.
Se si selezionano i paesi del Nord Africa e del Medio Oriente, si può notare che l'aspettativa di vita media è cresciuta velocemente fino a quasi raggiungere i livelli occidentali, mentre, a parte poche eccezioni che sono solo in ritardo sul trend generale o di cui non abbiamo i dati storici (Yemen, Afghanistan, Iraq) la fertilità media è diminuita rapidamente in quasi tutti i paesi in esame in modo netto e significativo e il trend non sembra essere in nessun modo intenzionato a faermarsi molto presto.
Le indicazioni sulla fertilità di vari paesi indicano che non ci si può aspettare più una significativa ondata migratoria proveniente da loro, come facevo notare in un post precedente. La Turchia, per esempio, nel 2004 aveva una fertilità di 2,2; esattamente il valore per mantenere la popolazione stabile. Il che significa che ogni persona che emigra è una persona in meno che vive in Turchia. Lo stesso vale per i paesi del Maghreb, con la Tunisia al di sotto del livello di sostituzione e Marocco e Algeria poco al di sopra (2,4 - 2,5). Il trend è inequivocabile, una volta osservato nel tempo. Il che significa che in Europa, l'immigrazione ha ottime probabilità di provenire da paesi dell'Africa sub sahariana, che sono gli unici con una fertilità consistente ed una aspettativa di vita molto bassa.
Il che lascia l'Eurabia realizzabile solo dagli immigrati islamici già arrivati negli anni passati. Però, abbiamo già visto in precedenza che anche la popolazione islamica europea sta rapidamente allineandosi agli standard di fertilità degli europei autoctoni. Se il trend di unioni al di fuori del loro gruppo etnico è consistente con i dati francesi, questo significa che circa il 20% si sposerà con appartenenti ad altri gruppi e tenderà ad adottare i costumi nazionali (essendo, in pratica, i figli al di fuori di entrambi i gruppi di origine). Il che implica, se il trend è costante, che gli immigrati saranno completamente riassorbiti in circa un pochi decenni.

L'unico ostacolo a questo esito è la possibilità delle componenti più integraliste e razziste di tenere con la forza gli individui che vorrebbero fuoriuscire dalla comunità per integrarsi. In questo caso, solo un adeguato intervento dello stato, per limitare questa dinamica può permettere ai vari gruppi di essere assorbiti e integrati nella popolazione autoctona, senza troppi traumi. Il che significa, in generale, avere la forza e la volontà di mantenere legge e ordine e la volontà di colpire senza riguardi i predicatori e i propagandisti che incitano all'intolleranza, alla violenza e alla divisione dal resto della popolazione e tutti gli elementi criminali.

Senza questo, l'integrazione può essere inibita per molto tempo. Il tempo necessario a produrre una reazione espulsiva degli europei autoctoni contro le popolazioni immigrate; probabilmente tutte le popolazioni immigrate e non solo quelle più facinorose.

07 aprile 2007

Vaccinazione contro la depressione e altre notizie

La notizia è interessante è mostra la complessa relazione tra la nostra capacità cognitiva ed emotiva e l'interazione con l'ambiente circostante.
Che sia il caso di vaccinarsi con il Mycobacterium vaccae?

Anche gli altri post di Randall Parker (Futurepundit) sono particolarmente interessanti e ci riportano ad alcuni temi esposti in alcuni miei post precedenti:

MIT Computer Model Equals Brain At Rapid Categorization
Lo sviluppo di una qualche forma di AI (Intelligenza Artificiale) si fa sempre più vicino.
In questo caso al MIT sono riusciti a eguagliare le prestazioni del cervello umano nel riconoscimento delle forme; a quanto pare anche negli errori.
Il che ci fa presagire lo sviluppo di tecnologie che permettano di sostituire il lavoro umano in molti campi.
L'elevato costo della manodopera in Europa implica che queste tecnologie saranno utilizzate al più presto, una volta sviluppate commercialmente. L'Italia fu una delle prime a sviluppare la robotica nella produzione industriale proprioo per l'elevato costo della manodopera operaia. Questi sviluppi, semplicemente, spostano l'utilizzo della robotica anche fuori dalla fabbrica.

Denmark Fertility Boosted By Reproductive Technologies
La Danimarca ha una fertilità tra le più elevate dell'Europa, anche grazie all'ampio uso della fecondazione artificiale in vitro e di altre tecniche. Il 4.2% nel 2002, probabilmente di più oggi. Il che significalo 0,1 di differenza tra 1,9 e 1,8. Quando il numero di figli per mantenere la popolazione costante è di 2,1, la differenza è fondamentale per mitigare lo squilibrio demografico.
Quelli che si lamentano della denatalità europea sostenendo posizioni clericali dogmatiche si troveranno di fronte alla scelta di incentivare le tecniche riproduttive artificiali (e l'aborto e la distruzione degli embrioni sovranumerari) o accettare una minore fertilità di quella possibile.

Genetic Influence For Religiosity And Altruism
La religiosità e l'altruismo sono correlati (ok lo sapevamo già senza particolari studi scientifici), ma che fossero correlati geneticamente e che ci siano sempre più ricerche che lo sostengono è una novità interessante. Nasce prima l'altruismo o la religiosità? I recenti studi sulle scimmie mostrano che l'altruismo è già presente in varie forme, e quindi un comportamento altruista è preesistente allo sviluppo delle religioni. Quindi le religioni sono un modo che gli umani hanno sviluppato "recentemente" per codificare una serie di comportamenti altruistici e socialmente benefici. Ovviamente, gli elementi egoistici si sono adattati, per quanto possibile, per sfruttare a loro vantaggio, pervertendo quando possibile, la religione. E le religioni si sono adattate, mano a mano, per limitare questa possibilità di perversione delle loro regole.
Chi selezioni i propri figli per essere più religiosi o altruisti, dovrà selezionare anche una intelligenza superiore e altre caratteristiche che rendano più difficile che religiosità e altruismo vengano sfruttate a loro svantaggio o espresse in modo negativo per la società.

03 aprile 2007

L'Eurabia è una strada in salita

Ho già accennato in un  post precedente che credo che l'Eurabia sia una possibilità remota e che le conseguenze di una mancata assimilazione culturale degli immigrati islamici saranno altre, meno catastrofiche ma non certo piacevoli. Vale, però, la pena scrivere e ragionare sul perché sono convinto di ciò.

In "France, Its Muslims and the Future" Randy McDonald analizza il trend del passato prossimo e remoto in varie parti del mondo al riguardo dell'influsso dell'immigrazione sulla cultura e sulla religione dei paesi di arrivo degli immigrati. La sua tesi, interessante e convincente, è che il pericolo che gli immigrati prendano il controllo di un paese (o di un continente, nel caso dell'Europa) sono piccolissime. D'altro canto, il problema dell'immigrazione e della non integrazione con la popolazione e la cultura autoctona sono vecchi come l'umanità (basta pensare alla storia dell'Esodo nella Bibbia). 

Il grosso del trand demografico che ha prodotto il gran numero di immigrati islamici (e non) in Europa data agli anni 60 e 70 del secolo scorso, coincidendo con l'abbandono dell'Algeria da parte della Francia e la necessità di Francia, Germania e più tardi dell'Inghilterra di manodopera immigrata. Manodopera che arrivò da numerosi paesi europei e extra-europei (tanto che, per esempio, durante la dittatura di Salazar, 1/10 dei portoghesi immigrò in Francia). Con la crisi economica degli anni '70 del secolo scorso, l'immigrazione massiccia in Europa Occidentale è terminata e, poco dopo, anche l'elevata natalità nei paesi islamici.

Il crollo della natalità (sebbene ancoa superiore a quella autoctona) degli immigrati in Europa dipende in gran parte dall'inurbazione, dall' adozione (volontaria o involontaria) di nuovi stili di vita da parte degli immigrati. D'altro canto, lo stesso avvenne e avviene nei paesi arabi e del maghreb (tanto che la Tunisia è già sotto ai due figli per donna). Il desiderio di un tenore di vita elevato, la necessità dei coniugi di lavorare entrambi per guadagnare abbastanza da poter vivere adeguatamente, la maggiore scolarizzazione (che ritarda la nascita del primo figlio), sono alcune delle cause che riducono il numero dei figli che possono essere cresciuti.

Inoltre, nei paesi del maghreb la situazione economica è abbastanza buona da inibire immigrazioni di massa, grazie alla globalizzazione, che sposta le fabbriche verso chi vuole e può lavorare e non chi vuole e può lavorare verso le fabbriche.

Il che ci porta alla considerazione che, esaurita la spinta dell'immigrazione dai paesi di origine sia per motivi demografici che per motivi economici e riducendosi velocemente il differenziale di fertilità tra immigrati e popolazione autoctona, oltre che alla grande propensione a sposarsi fuori dal proprio gruppo etnico/culturale/nazionale (il 40% degli immigrati maschi e il 20% delle femmine si sposa fuori dal suo gruppo e oltre la metà degli arabi o dei berberi non passa il suo linguaggio ai figli).

Questo porta alla conclusione che per integrare più facilmente gli immigrati e i loro figli, le scuole che insegnano in lingua differente da quella nazionale dovrebbero essere scoraggiate, almeno fino a che i bambini non sono abili con la lingua nazionale. Questo serve a rendere l'integrazione molto più facile e la mancata integrazione molto più difficile. Dopo tutto, il figlio di un maghrebino o di un arabo o di un pakistano ha delle difficoltà a farsi influenzare dalla propaganda jihadista, se non conosce l'arabo.

Ma, supponendo che il trend demografico non sia così favorevole, la strada per l'Eurabia è ancora molto ripida, stretta e sull'orlo di un dirupo, per chi la vuole seguire. Questo perché altri fattori congiurano contro la sua nascita.

Uno dei fattori principali che congiurano contro la nascita dell'Eurabia è il fattore economico. Se l'Europa, che è ancora uno dei motori della crescita economica mondiale sebbene ingolfato dallo statalismo e dalla burocrazia, dovesse cadere in uno stato di turbolenze politiche ed militari, dovute alla presa del potere di minoranze numerose di islamici (o di minime maggioranze), tutta la sua ricchezza sparirebbe in pochi anni. Questo perché un regime islamico (quale che sia) è estremamente inadatto a permettere ad una economia moderna di funzionare efficientemente ed efficacemente. Non c'è nessun paese islamico che possa dirsi una "tigre" economica, a causa dei regimi dispostici e corrotti (sia secolari che teocratici).

La presa di potere islamica su parti dell'Europa scatenerebbe una violenza da parte delle popolazioni autoctone che adesso e tenuta perfettamente (o quasi) sotto controllo dallo stato. Ma uno stato basa il suo potere sulla considerazione e la fiducia che hanno i suoi cittadini nella sua capacità di difenderli e dimostrasi forte. Uno stato debole non terrebbe sotto controllo gli islamici, ma neanche la sua popolazione non islamica. E questo non tiene neanche in considerazione la storia degli stati europei, che non hanno mai ceduto il potere su un metro di territorio senza una guerra o la minaccia di guerra.

Quindi, a meno che gli islamici non siano in grado di prendere il controllo in pochissimo tempo di tutto il continente, prevenendo una reazione della popolazione, al primo accenno di problemi, si troverebbero circondati da una popolazione ostile, privati del supporto dello stato sociale che permette a molti estremisti di vivere alle spalle della popolazione pacifica e non islamicae senza un facile accesso al supporto di altri stati islamici. L'Europa divisa in enclavi in lotta tra di loro è una impossibilità economica, in quanto delle piccole enclavi non sono economicamente autosufficienti, mancando di materie prime o della possibilità di commerciare. Se anche si formassero, potrebberpo durare pochissimo. La storia delle Krajine serbe è un esempio, così come quella degli stati crociati in Terrasanta.

Ma, supponendo che in Europa si formino dei gruppi islamici abbastanza forti da tentare di reclamare parti degli stati come proprie, facendo una "pulizia" religiosa delle zone sotto il loro controllo. Questo implicherebbe il crollo del sistema economico in Europa, e con esso, il crollo del welfare state che permette a tanti islamici di vivere a spese degli europei.

Non solo, anche eventuali stati islamici che volessero aiutare le enclavi mussulmane a difendersi o a espandersi sarebbero messi in gravi difficoltà dalla caduta dell'economia europea. Intanto perderebbero il primo o il secondo mercato mondiale per il loro prodotto principale, il petrolio. Petrolio che richiede investimenti considerevoli da parte degli occidentali, che hanno la tecnologia per rendere produttivi giacimenti difficili da sfruttare, manodoperà specializzata, investimenti considerevoli, etc. Il crollo dell'Europa implicherebbe la perdita di un fornitore di tecnologie e prodotti importante, come medicinali e cibo. Già adesso paesi come l'Egitto o l'Arabia Saudita sono dipendenti da massiccie importazioni di generi alimentari (e l'Egitto ne paga una parte con gli aiuti economici degli USA).

Aggiungiamo che senza l'Europa (che è la seconda potenza militare al mondo dopo gli USA), il M.O. e il mondo islamico sarebbero alla mercè delle mire espansionistiche di Cina e India, mentre gli USA sarebbero troppo impegnati a rimettere insieme i cocci dell'Europa, in cui hanno enormi interessi, così come gli europei hanno enormi interessi in USA. Accetterebbero gli USA che parti importanti della loro economia finissero nelle mani di potenze islamiche ostili? La storia del Kuwait dice di no.

La situazione dell'Islam attuale è quella dell'Impero spagnolo del XVI secolo. Il suo grande potere deriva dal denaro generato dal petrolio. Senza quel denaro, non è più possibile comprare favori politici in Occidente finanziando università, proselitismo e terrorismo. Come la Spagna del XV secolo, l'Islam è sottosviluppato economicamente e non produce nulla di significativo. Ha solo vinto del denaro alla lotteria del destino, ma si sta dimostrando incapace di amministrarlo (quelli che se la cavano meglio sono gli stati e i regni più piccoli, dove la spinta statalista è per forza di cose minore). Il che implica che una volta terminato il tesoro trovato, ritornerà povero come prima, se non di più. C'è un motivo per sui una popolazione è stabilmente più ricca di un'altra, e ha pochissimo a che fare con le risorse del territorio in cui vive.

Già adesso, con l'esaurirsi dei giacimenti più proficui e facili da sfruttare, gli stati islamici  si trovano nella condizione di scegliere tra una catastrofe economica e una cessione di concessioni significative verso le compagnie occidentali o comunque straniere.

La conclusione è che tra 10 o 20 anni, l'Islam sarà al massimo della sua estensione demografica, ma in una fase di sbilanciamento demografico e in una pessima situazione finanziaria (già adesso è tragica). Non esattamente il modo migliore per pensare di conquistare l'Europa o anche solo pensare di mantenere il controllo sul proprio territorio. Dopo tutto, il fatto che non ci siano notizie al riguardo di opere di proselitismo cristiano nei paesi islamici è dovuta più alla parzialità della stampa occidentale che ad altro. Inoltre, ci sono già alcuni indizi che fanno pensare che le nascite della popolazione autoctona europea ed occidentale non solo abbiano smesso di diminuire, ma stiano aumentando nuovamente. non sarebbe strano che tra 20 o 40 anni i paesi arabi e del maghreb siano in una fase di riduzione della popolazione e che i paesi europei siano in una fase di espansione demografica e mandino parte della sua popolazione a "ricolonizzare" quei paesi.

L'ultimo punto da tenere in considerazione, per comprendere quanto sia difficile la strada verso l'Eurabia, è un punto raramente preso in considerazione dai commentatori politici: il progresso tecnologico. Il progresso tecnologico moderno procede ad una velocità enormemente aumentata rispetto al progresso tecnologico del passato. Anche solo all'inizio del 1900, la tecnologia progrediva abbastanza lentamente da poter essere considerata un dato all'interno di una guerra o all'interno di un periodo di pochi decenni. Non più. Il passo del progresso è aumentato e aumenta continuamente. Il che significa che la tecnologia che oggi è solo immaginabile, tra pochi anni potrebbe essere disponibile e dopo anche meno tempo ampiamente diffusa. Ed in questo campo, i paesi islamici sono in una posizione anche meno favorevole che rispetto alla situazione economica.

Nel prossimo futuro, volente o nolente, ci possiamo aspettare che varie tecnologie chiave vengano sviluppate e modifichino profondamente la situazione economica e militare in favore dell'Occidente e a sfavore dell'Islam (come se non fossimo già abbastanza in vantaggio).

Uno di questi progressi chiave è la robotica e le sue applicazioni ai trasporti sia terresti che aerei e militari (uno per tutti gli UAV e UGV). Se l'Europa fosse sotto un pericoloso attacco islamico, anche una popolazione invecchiata ed esigua, ma tecnologicamente progredita, potrebbe utilizzare senza molti scrupoli (visto che non potrebbe permetterseli) dei robot sul campo di battaglia. Dopo tutto, il problema principale del loro impiego è politico/morale e non tecnologico (chi decide chi e che cosa uccidere). Se si vuole semplicemente uccidere e distruggere tutto all'interno di una zona, uno o più robot sono perfettamente in grado di farlo già ora o nel prossimo futuro.

Un'altra tecnologia chiave che potrebbe svilupparsi in modi inaspettati è la capacità attraverso vari metodi di aumentare la durata media dell'aspettativa di vita e della vita attiva degli individui. Già ora l'aspettativa di vita media cresce di circa 1 anno ogni 4, ma non solo, anche le capacità fisiche delle persone anziane migliorano. Dice molto, per chi coglie l'indizio, che negli USA siano stata posticipata l'età massima a cui ci si può arruolare nell'Esercito (per alcune determinate specialità), ma con gli stessi standard fisici delle reclute di 20 anni. Queste tecnologie sono/saranno relativamente costose e sono solo alla portata di economie sviluppate. Questo implica che la invecchiata popolazione autoctona europea, tra 20 o 40 anni potrebbe essere molto meno rimbambita e invalida di quello che si pensa. La popolazione islamica, d'altro canto, se non è in grado di produrre una economia efficiente, non sarà in grado di pagare per le stesse tecnologie (anzi, dipenderà da altri per le stesse, così come oggi dipende dall'Occidente per l'insulina e molti altri farmaci moderni). Se, poi, iniziative come il SENS e simili avessero successo, la popolazione occidentale potrebbe diventare virtualmente immortale e la crisi previdenziale evitata. Ma una popolazione islamica più povera e ostile non avrebbe accesso alle stesse tecnologie, se non pagando un elevato prezzo.

Il potere dell'Islam è un potere derivato dal petrolio, in quanto era in una situazione di decadenza all'inizio del 1900 e i paesi islamici non contavano quasi nulla. Tolto il petrolio, i paesi islamici ritornerebbero a contare quasi nulla, in quanto non producono praticamente nulla che sia di valore per il resto del mondo. D'altro canto, tolto il petrolio, i regimi locali non sarebbero in grado di controllare la popolazione, in quanto mancherebbero di una fonte di reddito sufficiciente a mantenerli al potere, ne sarebbero in grado di mantenere una macchina di propaganda in grado di diffondere le loro ideologie. Il che potrebbe permettere alla popolazione locale di essere più libera di adottare modi di vivere più simili a quelli occidentali.

La Boeing brevetta un dispositivo anti dirottamento

In pratica hanno inventato un dispositivo antidirottamento che, una volta attivato, impedisce a chiunque sullaereo di controllare il volo, e fa automaticamente atterrare l'aereo in un aereoporto vicino

Da questo a decidere di sostituire i piloti nei voli di linea il passo è breve e non molto più lungo è il passo di sostituirli in tutti i voli civili.

Hat tip per .

Il post è questo  e la notizia è tratta da qui

04 gennaio 2007

Un Presidente del Klan

A quanto pare, con la vittoria alle elezioni di Mid Term, i democratici hanno riguadagnato sia il Senato che la Camera degli USA.
Grazie a queste vittorie, tra poco, avranno la presidenza di entrambe le camere.
Questo significa che il Presidente del Senato, che è il terzo nella linea di successione presidenziale, sarà pro-tempore il Sen. Robert Byrd, D-W.Va. che è democratico e un ex appartenente al KKK con il titolo di Gran Dragone e non è mai stato pentito di ciò, oltre ad essersi battuto negli anni 50 e 60 per la segregazione razziale contro i neri.

Sulle ali del politicamente corretto, razzisti, islamisti, terroristi, comunisti e ogni altro ismo negativo viaggiano molto comodamente.

27 novembre 2006

Il Mito dell'Eurabia

C'è un interessante articolo del New York Post sul mito dell'Eurabia che tanti profeti di sventura stanno propagandando in questi anni. Personalmente concordo con l'autore, che gli islamici prendano il potere in Europa Occidentale è improbabile. Non appena la classe dirigente europea e la popolazione europea si sentiranno minacciati dai mussulmani, è più che probabile che vengano espulsi in massa (quelli fortunati).

E gli estremisti xenofobi non hanno neanche la necessità di fare propaganda per denigrare i mussulmani, basta il lavoro degli estremisti islamici a dare loro tutte le munizioni di cui hanno bisogno.

D'altro canto, in altre parti del mondo, pare che stia iniziando una reazione organizzata e massiccia contro l'Islam, che porterà la sfida direttamente nel cuore dell'Islam:

1) Negli USA sta nascendo un movimento anti-islamico, che vuole imitare il movimento anti-comunista degli anni tra il 1950 e il 1990, che tanto successo ha avuto e che fu una delle cause della caduta dell'impero sovietico.

2) Dalla Cina sta già muovendosi il più inaspettato degli aiuti ( missionari cristiani per predicare il vangelo lungo tutta la strada dalla Cina fino a Gerusalemme), se si tiene in mente che i cristiani in Cina sono una minoranza perseguitata che conta solo 100 milioni di fedeli.

3) Dalla Nigeria (il più popoloso dei paesi africani e uno dei più popolosi paesi islamici), le chiese cristiane vogliono imitare i loro fratelli cinesi nello stesso modo, mandando missionari per evangelizzare il nord della Nigeria e tutto il nord Africa fino a Gerusalemme.

Un sandwitch sino-africano, con l'Arabia nel mezzo.

Interessante questa parte di una email di aggiornamento del RTJ (Return To Jerusalem) Project:

God first gave the vision to the Chinese Church to take the Gospel ‘Back to Jerusalem’ in the 1940s. Now, there is exciting news to report as Christians in other parts of the world have grabbed the same vision and are making plans to send thousands of missionaries and evangelists from their nations also back to Jerusalem, where the Gospel first started. The Korean churches share in this great call to complete the Great Commission, believers in Taiwan have launched what they call ‘Taiwan to Jerusalem,’ a growing movement in Mozambique and other parts of southern Africa are mobilizing workers to take Christ’s love and power northward through Africa ‘back to Jerusalem,’ and now the strong and large Church in Nigeria, West Africa, has announced their intention to launch ‘Operation Samaria’ - to send 50,000 missionaries through the Islamic nations of North Africa, all the way back to Jerusalem! This path will take them through many of the most unevangelized places on the earth, such as Morocco, Algeria, Tunisia, Libya, Niger, Chad, Mali, Sudan, and Egypt.

Dopo tutto, la situazione non è così brutta come sembra.

26 novembre 2006

Un terzo degli ingegneri del MIT lavora a problemi di biologia.

Non è una brutta notizia.
Questo però comporta il problema di far comunicare i biologi con gli ingegneri, data la differenza di interessi e linguaggio.
Gli ingegneri si interessano più del "come", i biologi più del "che cosa". I primi lavorano e pensano in termini matematici astratti, mentre i biologi no.

Il fatto che questi due campi siano entrati in contatto in modo così massiccio significa che ci sono ottime speranze che si facciano grandi progressi in avanti nei prossimi anni. Capita spesso che un problema difficile in un campo abbia già trovato soluzione in un'altro.

25 novembre 2006

Jihadisti e puttane

 O di come si possa misurare il fallimento di un gruppo sociale dalla percentuale delle sue donne che sono in vendita

Jihadis and whores di Spengler discute, come in altri articoli precedenti, come la demografia del mondo islamico e dell'Iran in particolare sia in una situazione catastrofica.

Ad esempio, questo grafico mostra le previsioni demografiche dell'ONU perl'Iran nel 2050.

Assomiglia, come si può vedere, alla nostra situazione, solo che lo sviluppo economico dell'Iran è sempre più legato al petrolio che finirà presto o tardi.

La situazione economica è tanto brutta oggi che le donne iraniane non solo hanno praticamente smesso di fare figli, ma hanno anche cominciato a praticare la prostituzione in massa, sia in Iran (nei modi permessi dall'Islam e in altri non permessi) che in altri paesi, sia islamici che europei. In una massa tale che le prostitute iraniane sono il 10-15% in Italia, Germania e Olanda.

Il tempo corre e non esattamente a favore degli islamici. Gli iraniani, essendo i più civilizzati se ne sono accorti prima. Ma anche gli altri se ne stanno accorgendo (vedasi la caduta verticale del numero di figli per donna in paesi come l'Arabia Saudita negli ultimi 30 anni - da 7 a 3,2, con uno sbilanciamento del rapporto maschi/femmine in età riproduttiva di 4/3). Per gli islamisti questa è l'ultima possibilità di sopravvivere, distruggendo la civiltà occidentale. La stessa storia vista con i comunisti dell'Est, che però erano un po' più razionali e non credevano nel paradiso in cielo.

I Cheyenne hanno un proverbio che dice: "Una nazione non è mai conquistata fino a che i cuori delle sue donne non sono a terra".

Alcuni critici hanno contestato questa interpretazione, ma io non credo che sia di molto fuori dal bersaglio. Non è solo il numero di prostitute, ma anche il fatto che vadano a prostituirsi all'estero. Ma anche il numero di ragazza afghane che si bruciano pee evitare un matrimonio che non desiderano.

COme disse in passato Komehini, gli USA sono il Grande Satana, e sono l'incarnazione della società occidentale, con la sua capacità di tentazione quasi illimitata. Siamo troppo militarmnte potenti per sterminarli militarmente, dato che non sono una reale minaccia, e siamo troppo culturalmente potenti per lasciare loro lo spazio necessario a sopravvivere. Perché non esiste più una separazione che permetta loro di sopravvivere. Così come la tenebra non può resistere alla luce di una candela, se non c'è qualche cosa che impedisca alla luce di diffondersi.

Produzione petrolifera iraniana in calo

E non perché calano i prezzi, ma perché scompaiono gli investitori.

Sembra che dopo la dipartita dei giapponesi, dissuasi anche dalle pressioni USA, anche i cinesi stiano riconsiderando l'opportunità e la convenienza di investire nel settore petrolifero iraniano.

 A quanto pare, il petrolio di Azadegan è ben poco interessante per icinesi, dato che è petrolio "pesante" e "amaro", quindi non raffinabile dalle raffinerie cinesi che sono per lo più progettate per raffinare petrolio "leggero" e "dolce". I cinesi mancano sia del know-how per quelle raffinerie (una è in costruzione in Cina da parte di una compagnia occidentale), che dell'interesse di mettersi contro gli USA sulla questione.

Gli unici che hanno il know-how e gli impianti per raffinare quel tipo di petrolio sono gli europei, gli USA, il Giappone. Gli stessi con cui l'Iran si è messo in totta di collisione politica e militare, oltre che economica. Se si calcola che la diminuzione del prezzo del petrolio è stata del 25% e quella della produzione del 15%, si vede che, come minimo, le entrate petrolifere dell'Iran sono dimnuite del 30-35%.

Ovviamente, i contratti di fornitura di greggio rendono un po' più stabili i flussi di cassa per l'Iran, ma significano anche che i prezzi non sono stati così lucrativi come si poteva pensare. Dato che, però, il petrolio sta diventando l'unica fonte di finanziamento dell'economia iraniana, il governo iraniano sta diventando sempre più esposto alle fluttuazioni del merato petrolifero mondiale.

In queste condizioni, la stabilità del regime viene facilmente compromessa da una instabilità dei mercati energetici, dato che produce un aumento dei costi (in caso di prezzi in salita) e una diminuzione dei margini di vendita (in caso di prezzi in discesa). Dopo tutto, un regime è stabile fino a che riesce a riempire la pancia dei suoi fedeli e a tenere sottomessi gli altri. Senza la prima condizione, la seconda è impossibile. E il sostegno a Siria, Hezbollah, guerriglia irachena, le spese per manetenere i Pasdaran e i Basiji non aiutano certo a far quadrare i conti.

21 novembre 2006

Effetti della Globalizzazione NeoLiberale

In questo articolo della P2P Fundation si discute degli effetti della Globalizzazione NeoLiberale.

L'articolo è interessante e vale la pena di essere letto, ma colpisce come alcune affermazioni siano in stridente contrasto con quello che viene pubblicato da SlashDot.

In breve sull'articolo di P2P Foundation si accusa la globalizzazione di essere la causa dei crescenti guadagni della classe imprenditoriale o almeno del management delle grosse compagnie multinazionali, in quanto permette loro di spostare la produzione di beni e servizi in qualsiasi luogo della Terra dove vi sia offerta di manodopera a basso costo e di usare questa possibilità come minaccia per mantenere bassi i salari che il mercato richiede.

In gran parte questo è vero, ma solo fino ad un certo punto.

Infatti, come pubblica Slashdot in questi giorni, ma come era gia stato detto da Bill Gates numerose volte ed era osservabile fin dall'inizio, la possibilità dei mercati emergenti (Russia, Cina, India, e altri) di fornire i lavoratori a elevato valore aggiunto richiesti dal mercato globale è limitata, tanto che l'outsourcing dei lavori dell' IT verso l'India ha già rallentato fino a quasi fermarsi in quanto le aziende USA non trovano più lavoratori con i requisiti necessari per essere impiegati in posizioni elevate.

Semplicemente, il passaggio da una economia di sussistenza agricola e di pianificazione statale ad una industrializzata e post-industriale non è ne semplice ne facile per nessuno in quanto vi sono parecchi problemi da risolvere:

1) Implica un periodo di adattamento della popolazione, che deve selezionare gli individui con i giusti tratti genetici che la rendano adatta ad una vita produttiva in città, con orari di lavoro organizzati secondo tabelle precise; questo implica che moltissima gente che poteva vivere e sopravvivere in campagna lavorando la terra con una produttività di sussistenza, ma non è in grado di adattarsi ai ritmi cittadini, alla vicinanza con così tanti individui sconosciuti, etc.,  non sarà in grado di riprodursi e sarà sostituita dai discendenti di chi sarà in grado di adattarsi e prosperare.

2) Dato che le economie emergenti stanno "emergendo", esse richiedono una grande quantità di investimenti per costruire le infrastrutture necessarie a permettere di lavorare in modo proficuo, come complessi di appartamenti nelle città, acquedotti, fogne, strade, linee elettriche, centrali elettriche, distributori di benzina (o altro carburante), complessi commerciali, nuovi impianti industriali, strutture sanitarie, scuole, strutture finanziarie, etc. Questo rimplica che una parte non trascurabile dei lavoratori a maggior valore aggiunto (ingegneri, scienziati, medici, economisti, etc.) deve essere dedicata a costruire l'infrastruttura e a mantenerla, e quindi non può dedicarsi a "portare via il lavoro" ai suoi corrispettivi occidentali.

3) In Cina la costruzione di così tante fabbriche dedicate all'esportazione, il boom edilizio e lo sviluppo del paese hanno in pratica esaurito la disponibilità di manodopera sia specializzata che di quella non specializzata (e forse è per questo che l'IT è andato in India invece che in Cina); tanto che i salari reali stanno crescendo a ritmi pari a quelli della crescita dell'economia cinese (intorno al 10% annuo) e alcune aziende stanno già spostando gli investimenti in paesi con manodopera meno cara, come il Viet-nam e la Cambogia.

4) Dalla Russia non mi aspetto molti problemi di concorrenza; in primo luogo sta venedo colpita da quella che si può chiamare la "maledizione del petrolio" (un paese esportatore di petrolio, che lo usa come prima risorsa finanziaria, corre perennemente il rischio di essere preda di un regime autoritario, in quanto il potere economico dato dal petrolio permette a chi governa di controllare la popolazione senza subire effetti economici diretti - il paese può finire economicamente in rovina, ma l'élite al potere ha i mezzi per rimanervici). Inoltre, sta subendo una contrazione demografica molto grave (con caduta della aspettativa di vita media, in particolare degli uomini), che non promette bene per il futuro.

5) Tutti i paesi emergenti devono costruire le istituzioni formali ed informali che devono gestire la società che stanno costruendo. Si può costruire una serie di fabbriche, ma il sistema bancario che fa circolare il denaro, gestisce i profitti prodotti dalle industrie, i risparmi della gente comune, concede prestiti ed investe in nuove imprese, non si improvvisa in pochi anni o anche in un decennio o due. Infatti, il Giappone, che si sta integrando ormai da 60 anni nel sistema economico occidentale, ha avuto gravi problemi con il suo sistema politico e bancario negli anni 1990-2000. Lo stesso è vero per la Cina, dove il rispetto della legge da parte delle élite al potere è molto scarso, e c'è una grande quantità di crediti inesigibili che sarà difficile ammortizzare. Questo rende difficile il tipo di sviluppo economico post-industriale, e blocca la Cina ad un modello industriale datato, ma gestibile dal potere politico.

6) Dei tre principali paesi dalle economie emergenti interessati dalla globalizzazione, la Russia soffre di mancanza di democrazia, sia politica che economica, e le infrastrutture industriali sono ancora in gran parte obsolete (la parte buona del periodo di Yeltis al potere è stata che ha permesso di chiudere una quantità di fabbriche assolutamente antieconomiche da mantenere e quindi rifocalizzare gli investimenti la dove rendono di più). La Cina soffre di mancanza di democrazia e di un enorme numero di contadini da urbanizzare. L'India, unaca tra i tre, ha una democrazia funzionale, nonostante le sue carenza, ma ha un deficit infrastrutturale ancora molto elevato e anche essa ha una grande popolazione contadina da inurbare.

Problemi Occidentali

L'Occidente, in particolare l'Europa, ha subito malamente questa ondata di globalizzazione, perché ha ceduto fin troppo alla seduzione dello stato sociale. In parte questo può essere considerato come conseguenza della Guerra Fredda e degli anni del Terrorismo Rosso in Europa (1970-1985). Si è scelto di allargare i cordoni della borsa pe anestetizzare le tensioni politiche e sociali. Adesso ne paghiamo una parte dei costi e in futuro ne pagheremo altri. L'alto livello di tassazione e l'appiattimento dei rettiti che ne è conseguito ha causato una perdita enorme nella spinta imprenditoriale e quindi nella creazione di nuovi posti di lavoro; molti investimenti sono andati all'estero (anche una differenza del 1% annuo, composta nel tempo fa una bella differenza in 20 o 30 anni); la iperregolamentazione ha fatto si che anche gli imprenditori che volevano continuare ad intraprendere siano stati scoraggiati e intralciati nei loro sforzi, aggravando il problema; e non ultimo, i costi elevati della manodopera hanno mantenuto un livello di disoccupazione elevato, permettendo per lungo tempo di tenere bassi gli stipendi reali e quindi inibendo l'ingresso nel mondo del lavoro di un gran numero di giovani e donne (che avrebbero iniziato dai lavori meno pagati e sarebbero, con il tempo progrediti verso lavori più remunerativi).

Questo ha fatto si che molte fabbriche a basso valore aggiunto fossero esposte alla concorrenza internazionale, che con i suo bassissimo costo della manodopera le ha facilmente spazzate via.

Conclusioni

Il futuro vedrà una Europa (e in parte il Nord America, l'Australia e il Giappone) lottare con l'eccesso di statalismo, per ritornare alle radici liberali che ne hanno decretato il successo. Vedrà anche le potenze economiche in via di sviluppo lottare per sviluppare le infrastrutture sociali, politiche ed economiche necessarie a sostenere lo sviluppo.

Chi vincerà?

Tutti, se si muoveranno verso modelli economici più liberi e meno statalizzati. Nessuno, se prevarranno i protezionismi e gli egoismi statalisti.